Ricircolo cerca una sede adeguata: “Il Comune di Arco non ci ascolta”

Redazione01/05/20234min
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L’associazione “Rotte Inverse” ha aperto nel febbraio 2020 a Bolognano d’Arco il centro di riuso “Ricircolo”. Gestito da volontari, non prevede alcun pagamento ma solo scambio: a ogni oggetto donato, infatti, è riconosciuto un valore simbolico in punti, che potranno essere utilizzati per prendere qualcosa tra gli oggetti disponibili. La struttura era stata messa a disposizione dal Comune ma ora quegli spazi tornano ad uso dell’Ufficio Postale, che sarà riaperto a breve.
L’associazione ha già liberato la sede ma il problema, ora è trovarne una nuova per l’attività che in tre anni ha raccolto molti apprezzamenti.
“Il Ricircolo è ancora vivo – scrivono dalla Associazione – ma per il momento solo in modo virtuale. Noi vorremmo che continuasse l’attività in uno spazio fisico, trattandosi di un servizio che ha dimostrato di rispondere ad un effettivo bisogno della comunità. Infatti sono più di 650 i frequentatori registrati che usufruiscono regolarmente del RiCircolo di Bolognano, aperto da 35 volontari 3 giorni a settimana, e conta quasi 8 mila gli iscritti sui diversi social”.
Il Comune ha proposto alcune soluzioni a seguito della revoca del contratto di comodato d’uso gratuito del locale che li ospitava, ma le sedi proposte non sarebbero adatte alla loro attività.
La proposta di usare la sala “Beppa Giosef” di Massone non è risultata adatta in quanto già utilizzata da altre quattro associazioni e il materiale del Ricircolo non troverebbe spazio adeguato.
“Ci siamo dati da fare alla ricerca di una soluzione – dicono da Rotte Inverse – e abbiamo colto la possibilità di condividere la saletta dell’ex circolo San Giorgio, sede delle associazioni “Me Pias el Bel” e “Prisma”, e del comitato di partecipazione di San Giorgio. Lo spazio interno è libero e le condizioni per poter ospitare “RiCircolo” durante le ore diurne di apertura sono ottimali. Ci mettiamo inoltre a disposizione per organizzare laboratori di attività creative e di up-cycling. Ci sembrava una buona opportunità”.
Questa soluzione ottimale è stata presentata in un incontro con il Comune da Rotte Inverse, Me Pias el Bel e Prisma, ma non ha ricevuto il favore della Assessora Modena, che ha malamente liquidato l’iniziativa, con la promessa di parlarne comunque in Giunta.
“Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto una risposta scritta – dicono dal Ricircolo – ma solo una telefonata informale. Quello che cerchiamo e chiediamo è un luogo per valorizzare l’identità del RiCircolo e che permetta di mantenere vivi i suoi valori. Quali sono gli impedimenti e quale è il progetto previsto per la saletta di San Giorgio, visto che non ci è concesso l’utilizzo né ora né nei prossimi mesi, da quanto appreso informalmente dall’assessora Modena?”.
Il Comune avrebbe proposto, ma non ufficialmente a “Rotte inverse”, la collaborazione con la cooperativa “Garda 2015” di Riva. “A prima vista le due realtà sembrano simili – dicono dalla Associazione arcese – tuttavia hanno fini diversi. RiCircolo si basa sul proporre nuovi modelli di consumo e promuovere la condivisione e il riutilizzo dei beni durevoli attraverso il baratto, invece la cooperativa Garda 2015 è un negozio dell’usato a tutti gli effetti. Qualora potesse esistere la possibilità di collaborazione, non sappiamo quale forma potrebbe avere”.
“Rotte Inverse” attende al più presto una risposta per poter riaprire “Ricircolo”, ma sembra proprio che dal Comune di Arco manchi la volontà di continuare a sostenere il progetto.

 


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