“Quel ponte tibetano al Castello di Arco non s’ha da fare”
No, quel ponte non s’ha da fare: il ponte tibetano tra la rupe del Castello di Arco e il Monte Colodri sarebbe una vera e propria deturpazione del paesaggio. Lo dicono alcune opposizioni del Consiglio Comunale e praticamente tutte le associazioni ambientaliste, esprimendosi nettamente contrarie all’idea lanciata dal cittadino Silvio Malfer e sostenuta da Assocentro, il consorzio del commercianti.
Contrario Tommaso Ulivieri del gruppo “Arco bene Comune” facente parte della maggioranza, contrarie le opposizioni rappresentate da Arianna Fiorio e Chiara Parisi, rispettivamente di Civica Olivaia e Arco che vorrei.
Il sindaco Alessandro Betta è parso invece abbastanza favorevole, quantomeno a valutare la proposta e a verificarne la fattibilità. La proposta di Assocentro di creare nuove attrattive alla attività sportiva outdoor che calamita la maggior parte dei turisti nella Città delle Palme, insomma, trova poche voci a supporto e molte contrarie. Arriva anche il dipinto di Albrecht Dürer che raffigura Arco “rivisitato”, dove un ponte tibetano campeggia nel posticcio fotomontaggio realizzato dagli “Amici della Terra”, che definiscono la prevista opera un vero e proprio deturpamento del paesaggio, alla pari della recente proposta dell’imprenditore Roberto De Laurentis di un ascensore per salire sul maniero.
Contro l’eventuale realizzazione si è dichiarato anche il consigliere Stefano Bresciani definendola una proposta “ridicola” e che nulla a che fare con l’ambiente, puntando il dito contro Assocentro che, a suo parere, non ha nessun titolo decisionale per le Opere Pubbliche, come potrebbe essere la realizzazione dei quel ponte tibetano. Arrivano dai consiglieri del Centrodestra, invece, le voci a supporto dell’idea che Assocentro ha avanzato, ma davanti alla quale vanno fatte tutte le necessarie verifiche e approfondimenti anche sul tema dell’eventuale finanziamento, coordinando gli investimenti per arrivare a un risultato.
Insomma, temi che riguardano il rispetto per l’ambiente e i beni storici da tutelare sono diventati una priorità per le numerose associazioni ambientaliste che si dicono chiaramente contrarie ad ogni possibile ulteriore sviluppo del territorio e colate di cemento. Alcuni Comuni le ascoltano, mentre altri vanno avanti decisi con i loro progetti.