Quando la carta rimane nel cassonetto

“Te lo dicevo che dopo il lockdown ci sarebbe stata una forte ripresa dei consumi!”
– Tu di economia ne sai quanto un rinoceronte, cos’è che ti ha indotto a fare un’affermazione così perentoria? –
“Basta che ti guardi in giro e, visto che siamo di fronte ad un’isola ecologica, osservi i cassonetti della carta: sono stracolmi al punto da non poter chiudere il coperchio…”
– È vero, i va de sóra, ma si sono messi tutti in questi giorni a comprare elettrodomestici? Guarda quanti cartoni ci sono… –
“Te l’ho detto, ci avviamo verso un nuovo boom”
Non occorre essere degli esperti per capire che uno dei due nostri (immaginari) amici è un po’ troppo ottimista. Anche se è vero – magari per cause diverse – che le isole ecologiche di Arco non sembrano essere frequentate tantissimo da chi dovrebbe renderle agibili al cittadino. Non sappiamo se è una coincidenza, o la stessa natura del rifiuto, ma i cassonetti adibiti alla raccolta di carte e cartoni sembrano i più snobbati.
A questo punto non ci interessa sapere nemmeno il nome della ditta incaricata, figuriamoci la natura del suo contratto d’appalto. Sta di fatto che, per cause burocratiche o di sciatteria, il servizio… non è un servizio efficace e quindi si dovrebbe intervenire.
(nemo)