Quali (e quanti) giovani potranno abitare in Alto Garda? Al via gli incontri pubblici
ARCO
Dopo la grande partecipazione alla serata di esordio del progetto «Verso una cultura del muoversi e abitare sostenibili in Alto Garda», mercoledì 5 febbraio al Centro giovani intercomunale Cantiere 26 ad Arco si svolgerà l’incontro finalizzato a un’analisi della situazione abitativa in Busa e alle ripercussioni sui giovani che vorrebbero viverci. Organizza la cooperativa Smart, inizio alle 20.30 con partecipazione libera e aperta a tutti.
Se sono un giovane adulto e scelgo di vivere in Alto Garda: riuscirò a trovare casa o sarò costretto a cercare altrove? Quali i motivi delle possibili disuguaglianze tra chi riesce e chi no? Quali possibili soluzioni? Queste le domande a cui cercherà di dare risposta la serata, che partendo dalla conoscenza oggettiva del problema e di soluzioni sperimentate altrove aprirà un dibattito volto alla costruzione di scenari possibili (e plurali), con gli interventi di Domenico De Franco e Aamos Immanuel di Gardacasa, Paolo Zanella nelle vesti di consigliere provinciale e Anna Benazzoli per Officina Comune, Abitare Stanca / Attiva. La serata sarà anche l’occasione per lanciare il questionario «È sostenibile essere giovani in Alto Garda?», volto a indagare la situazione abitativa, lavorativa e legata alla mobilità dei giovani altogardesani.
Seguiranno altri tre incontri:
19 febbraio: si parlerà di mobilità sostenibile con Il T Quotidiano e il Comune di Arco;
5 marzo: i giovani e lavoro con il Centro per l’impiego e Officina Comune
15 marzo: un laboratorio per immaginare scenari e possibili soluzioni alle tre questioni, che ovviamente sono strettamente interconnesse.
Gli incontri, gratuiti e aperti a tutti, sono proposti con l’intento di raccogliere idee, esperienze e suggerimenti per costruire un Alto Garda più inclusivo e sostenibile.