Provincia autonoma di Trento, un progetto per i bambini siriani rimasti orfani

Stagista07/07/20182min
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Dallo scorso anno l’associazione Docenti Senza Frontiere-DSF sta intervenendo a Kobane, in Siria, con un progetto finanziato dalla Provincia autonoma di Trento dal titolo altamente significativo, “Alan’s rainbow” (arcobaleno di Alan). Alan è,infatti, il nome del bimbo di 3 anni annegato nel Mediterraneo nel settembre del 2015, le cui immagini avevano suscitato un forte scalpore in tutta Europa. Con la conclusione del conflitto in quella specifica area, però, è stata la condizione dei bambini a suscitare l’attenzione dell’associazione DSF che, in contatto con i responsabili locali, in particolare con la Kobane Reconstruction Board, ha compreso come vi fosse un aumento preoccupante dei bimbi rimasti orfani, bisognosi di aiuto e cura, soprattutto in relazione alla loro salute mentale. Il progetto è stato presentato oggi a Trento dall’assessora provinciale alla cooperazione allo sviluppo, Sara Ferrari, dai responsabili dell’associazione DSF, Silvia Defrancesco e Michele Toccoli e da Tommaso Baldo della Fondazione Museo Storico di Trento con il fine di garantire un sistema di protezione e supporto psicologico che attenui i traumi inflitti dalla guerra.
“E’ stata un’occasione importante per dimostrare come il Trentino non sia isolato dalla dinamiche globali – ha detto l’assessora Sara Ferrari – Dopo la nostra partecipazione alla costruzione dei corridoi umanitari, abbiamo colto l’opportunità di poter investire sul futuro dei bambini siriani, con la costruzione di una scuola e di un orfanotrofio, garantendogli così una possibilità di futuro nel loro territorio”.

DSF si è fatta quindi promotrice, in collaborazione con Uiki (Ufficio informazione Kurdistan di Roma), con il sostegno della Provincia, della costruzione di un edificio destinato a divenire dormitorio per circa 100 orfani, asilo e scuola per circa 500 alunni, circondato da un parco con spazio giochi accessibile a tutti i bambini della città. La visita a Kobane, nelle scorse settimane ha, poi, consentito all’associazione di apporre la targa della donazione all’ingresso dell’edificio, pressoché completato: si prevede l’accoglienza dei primi bambini e l’apertura della scuola per il prossimo settembre.