“Proposta Civica Popolare” contro il sindaco Betta: “Sull’Autostazione fa disinformazione”

Nicola Filippi21/01/20256min
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Il direttivo di “Proposta Civica Popolare”, una delle sei liste civiche che alle prossime comunali appoggia il progetto politico “Arco che vorrei”, dopo aver letto l’intervista su La Busa (leggi) al sindaco Betta in risposta allo Speziale di Arco (leggi) sulla riqualificazione dell’autostazione, interviene nella discussione, suggerendo allo stesso primo cittadino di Arco di “non vincolare la prossima amministrazione a scelta fatte in fretta e furia, in un inappropriato colpo di coda. Se Betta ha un progetto per l’autostazione – come anche, abbiamo letto, anche per l’ex Oratorio – lo scriva nel programma della propria coalizione e lo spieghi ai cittadini in campagna elettorale”.
“In questi giorni assistiamo ad un frenetico lavoro di disinformazione del sindaco di Arco. Certamente l’avvicinarsi delle elezioni comunali contribuisce a questo attivismo. Andiamo per ordine. In evidenza è il vittimismo che Betta esprime nelle sue note – scrivono -. Vede “complotti” nei suoi confronti in ogni angolo, messi in atto da ipotetici “esseri malvagi”, un quadro quasi surreale degno di un cineasta da poco scomparso come David Lynch. L’altro tema, a cui addebita i suoi insuccessi, è la complessità della macchina amministrativa: tanto complessa, quanto ingestibile. E a dimostrazione di questo tira in ballo persone ed ex amministratori che, secondo lui, hanno fallito nella gestione dei beni pubblici. Sempre secondo lui, tanto complessa e ingestibile da mettere a freno anche le sue tante progettualità. Ma ora, dopo cinque anni di rodaggio e dieci anni di esperienza, dichiara che negli ultimi tre mesi rimasti, con un colpo di teatro, metterà a segno una serie di goal da favola. Fra cui trovare la soluzione con Amsa per la ristrutturazione della autostazione di Arco. Dunque il “Maradona de noaltri” ci riserverà sorprese da pallone d’oro, insistendo a sottolineare di detenere personalmente i meriti per aver risolto 7/8 temi grossi su 10 che aveva in agenda. Ha infatti dichiarato a La Busa: “IO dico che di gol ne ho fatti parecchi e dico IO (rimarcando con la voce), perché da sindaco ho sempre pagato IO e ora voglio usare un po’ di sano egocentrismo e dico ancora IO. Chiaramente c’erano delle persone e delle squadre insieme a me, ma siccome mi sono sempre preso tutto il male oggi voglio prendermi anche tutto il bene”. Prendiamo atto che, finalmente, il sindaco ha dimostrato la sua totale mancanza di considerazione verso i propri amministratori, verso i consiglieri comunali, verso le liste civiche, verso i partiti che per anni lo hanno supportato e che per anni hanno amministrato anche con sacrifici la città”.
“Dunque, in attesa dell’exploit (peraltro atteso da 15 anni), vorremmo comprendere come mai non si è dato corso alla ristrutturazione dell’autostazione – scrivono ancora i componenti del direttivo – Cinque anni fa il Cda di Amsa, presieduto da Renato Veronesi, aveva predisposto un’idea progettuale fattibile, che prevedeva lo spostamento di un’area sosta per i mezzi pubblici nel parcheggio di Caneve con biglietteria, annessa pensilina e stalli per pullman. Soluzione che vedevano favorevoli i vertici di Trentino trasporti. Questo avrebbe permesso lo svincolo della proprietà dei locali di Trentino trasporti inseriti nel compendio e di conseguenza la possibilità di ristrutturare l’autostazione, realizzando al pian terreno un pubblico esercizio qualificato con “dehors esterno” e la sala consigliare al primo piano. Perché l’amministrazione non ha seguito questo percorso? Se Betta ha un progetto per l’autostazione – come anche, abbiamo letto, per l’ex Oratorio – lo scriva nel programma della propria coalizione e lo spieghi ai cittadini in campagna elettorale, senza vincolare la prossima amministrazione a scelte fatte in fretta e furia in un inappropriato colpo di coda”.
“Sui social si legge anche di alcuni cittadini che criticano i Tamanini riguardo al mancato restauro della facciata di Palazzo San Pietro (Marchetti). La famiglia Tamanini gestisce le attività all’interno del palazzo, restaurando quanto di sua competenza. L’esterno e il resto del palazzo è di proprietà degli eredi Marchetti – precisano dal direttivo di Proposta Civica Popolare – quindi il sindaco e l’assessore alla cultura avrebbero dovuto attivarsi, proprio in fase di ristrutturazione dell’immobile, per segnalare ai proprietari e alla Sovrintendenza per i beni culturali la necessità di intervenire celermente sul ciclo degli affreschi delle facciate esterne. Tali affreschi sono un importante documento culturale e storico dell’intera comunità, anche se di proprietà privata. Il fregio sulla facciata a sud è stato in parte danneggiato da dei bombardamenti durante la Prima Guerra mondiale; nella parte interrotta dai bombardamenti è stata inserita la scritta “Fare e disfare è vizio e fortuna della società umana”: una frase che ben si addice all’era che stiamo attraversando”.