Poche strade intitolate alle donne, il Comune di Arco vuole rimediare
Sono solo sette in tutto il territorio di Arco le vie o le località intitolate a figure femminili: cinque di esse, per di più, fanno riferimento alla tradizione cristiana, come via Sant’Anna, via Santa Caterina, via Santa Lucia, località Salve Regina e via della Madonnina. A conti fatti le donne in carne ed ossa a cui la città di Arco ha pensato di dedicare una strada sono soltanto due: Bianca Saibanti, Crocerossina di Bolognano decorata con medaglia di benemerenza alla salute pubblica, e Paolina Caproni Maini, madre del pioniere italiano dell’aviazione Gianni Caproni. Una presenza davvero modesta, visto che in tutto il comune le denominazioni dedicate a persone delle 286 totali sono 83, comprese quelle che fanno riferimento alla tradizione cristiana: il rapporto fra figure femminili e figure maschili risulta pari a 7:76. Troppo poco, secondo la giunta presieduta dal sindaco Alessandro Betta, che, sollecitata dalla Commissione provinciale Pari Opportunità per la promozione e l’intitolazione di aree pubbliche a donne in occasione della campagna nazionale promossa dall’Associazione toponomastica femminile “8 marzo – Tre donne, tre strade”, ha deciso di provare a migliorare quel rapporto con l’obiettivo di avvicinare la città di Arco, anche attraverso la toponomastica, al riconoscimento del ruolo femminile nella società in modo paritetico rispetto al ruolo maschile. Per questo ha provveduto a trasmettere alla Commissione comunale toponomastica una cospicua serie di nominativi da prendere in considerazione per arrivare ad almeno cinque nuove intitolazioni al femminile. Oltre ai nominativi a livello regionale, contenuti nel calendario stampato dalla Commissione provinciale Pari Opportunità con storie e ritratti di 240 donne che si sono distinte nel passato, la giunta ha proposto anche l’inserimento di cinque figure di grande spessore, riconosciute a livello nazionale e internazionale: si tratta di Rita Levi Montalcini, mancata nel 2012, unica donna italiana ad avere vinto un premio Nobel scientifico nel 1986; Margherita Hack, morta nel 2013, prima astrofisica a dirigere un osservatorio astronomico; Maria Teresa di Calcutta, deceduta nel 1997, premio Nobel per la pace nel 1979; Marie Sklodowska e Irene Curie, madre e figlia premi Nobel per la fisica e la chimica; Nilde Iotti, mancata nel 1999, prima presidentessa della Camera dei deputati nel 1979.