Pinch point di Arco: ancora scintille fra Opposizioni e Giunta
“Pums: avanti così. I pinch point funzionano: vanno tutti più piano”. La giunta Betta ha risposto con i dati dei rilevamenti effettuati in via Capitelli e via Degasperi all’interrogazione presentata dalle opposizioni del centrodestra autonomista – Stefano Bresciani (Patt), Oscar Pallaoro (Lega Salvini Trentino) e Stefano tamburini (SiAmo Arco) – sulla sicurezza stradale e conferma la bontà degli interventi messi in campo per rallentare la velocità dei mezzi e aumentare la sicurezza di ciclisti e pedoni sulle strade della città. Ma i Consiglieri non ci stanno. E, ribadendo l’illegittimità e l’inutilità dei pinch point, replicano con una provocazione: “Ma se i pinch point funzionano così tanto bene, perché non li mettono tutti? All’appello, infatti, ne mancano ancora otto da installare”.
“È dal 9 luglio che stiamo aspettando la risposta dell’assessore all’interrogazione – attacca Stefano Tamburini – nel primo documento di due pagine c’è un lungo pistolotto dell’assessore Andreasi, nel secondo foglio invece sono riportati tutti i dati, dove loro dicono che i pinch point funzionano benissimo. Faccio invece notare che il pinch point di Vigne sarà tolto, sostituito da asfalto stampato, come richiesto a gran voce dagli autisti di Trentino Trasporti, idem in prossimità della semi-curva e dell’attraversamento pedonale posto tra la piazza di Chiarano e via San Cristoforo, dove toglieranno il pinch point e metteranno l’asfalto stampato. Se li tolgono, evidentemente non funzionano così tanto bene. In via della Cinta, inoltre, dovranno restringere il marciapiede. I dati dal 2011 al 2022 sul traffico mostrano sì un calo drastico, ma anche senza l’introduzione del Pums. Se loro dicono che i pinch point sono la panacea di tutti i mali perché non li installano tutti? È chiaro che ci sono meno auto che corrono, sei sempre in colonna… Noi siamo sempre contrari, vanno tolti”.
“Loro si dicono soddisfatti dei dati raccolti, ma vorrei sottolineare – spiega Oscar Pallaoro – che non bisogna fare confusione fra Pums e efficacia dei Pinch point, perché questi sono una piccola parte di quello che è il Pums. Ad oggi, delle priorità che hanno inserito all’interno del Pums non hanno fatto alcunché. Tranne che installare i pinch point che hanno avuto, e lo ribadiamo, anche alla luce dei dati, come unico esito cinque incidenti stradali, ben cinque. Parlano tanto di sicurezza, ma se chiediamo alle persone se si sentono in sicurezza quando percorrono via Capitelli e via Degasperi, all’unanimità ti rispondono che non si sentono sicure. Siamo tutti d’accordo che devono essere trovati degli strumenti per far rallentare le auto, soprattutto nelle zone più problematiche, come scuole, ospedale, scuole, ma non con inserimenti di questi pinch point in mezzo alle carreggiate. Mi domando: come mai sono così contenti dei pinch point e soprattutto dei dati, come mai non intervengono a mettere in sicurezza anche tutte le altre vie? Probabilmente anche loro sono molto perplessi sull’utilizzo di questi dissuasori di velocità. Quando si parla di sicurezza sulle strade bisogna fare le cose con criterio. Ci deve essere una sana convivenza fra macchine, bici e pedoni. Mi sembra una presa in giro questa risposta dell’assessore, sette mesi dopo i rilevamenti effettuati. Questa amministrazione, se crede veramente nelle sue scelte, deve portarle avanti. Se non li portano avanti si smentiscono da soli. Piuttosto che vadano a vedere quante buche ci sono percorrendo via Mantova, da sud, entrando dalla rotatoria, quelli sono interventi urgenti da fare…”
Stefano Bresciani torna invece sul concetto di illegittimità. “È chiaro che la velocità si riduce se metti una aiuola in mezzo alla strada, sfido chiunque ad andare veloce, devi rallentare o fermarti per far passare l’auto in direzione contraria. Ed è vero che con uno scanso del genere una parte di traffico l’hai ridotto. È altresì vero che la sicurezza non è migliorata. Il concetto di difficoltà e pericolosità, per chi viene in senso contrario in bicicletta, rimane evidente, palpabile. I pinch point sono illegittimi, almeno una gran parte, non abbiamo ombra di dubbio, dal punto di vista tecnico, anche se non siamo riusciti ad andare fino al Tar. Trentino Trasporti aveva segnalato la pericolosità di alcuni pinch point, due adesso li disegnano in terra, un altro lo tolgono e non lo sostituiscono con i disegni a terra. Ma se il Pums ne prevede in tutta la città, perché non vai avanti con il posizionamento? Qualcosa è emerso, dalle analisi e dalle contestazioni.”