OSPEDALE DI ARCO, LA REPLICA DEL’ASSESSORE ZENI A RAVAGNI E TODESCHI

Depotenziamento? No, anzi più risorse e più medici. La risposta dell’assessore alla sanità Zeni all’interrogazione dei consiglieri comunali arcensi Ravagni e Todeschi in merito all’ospedale di Arco è arrivata puntuale. Con tutti i numeri che il caso richiede. Secondo l’assessore provinciale Ravagni e Todeschi con le loro affermazioni falsano la realtà e sfiduciano l’operato di chi è preposto, dopo le istituzioni ad operare nel settore.
All’ospedale di Arco, dati alla mano, Zeni dice che sono stati destinati ben 36.290.000 euro nel 2016 contro i 35.199.000 del 2015. Oltre alle somme destinate sono aumentati anche gli accessi, afferma sempre l’Assessore provinciale, per prestazioni specialistiche ambulatoriali, passate da 30.518 del 2016 a 35.994 nel 2017. Stabili, invece, gli accessi al pronto soccorso, 15.396 nel 2016 e 15.521 nel 2017.
Qui sono operativi sei medici contro i 7 richiesti in organico, ma ciò è dovuto al fatto che un dirigente medico è andato in pensione, la cui sostituzione è in procinto di essere. Uno solo dei sei operativi presta servizio in regime di libera professione. Inaccettabile, infine per Zeni, l’”accusa” secondo cui il personale medico non sarebbe preparato adeguatamente per l’operato svolto in pronto soccorso, dicendo a Ravagni e Todeschi di segnalare la cosa ma assumendosene la responsabilità. In caso contrario sarebbe calunnia.
Zeni prosegue nella replica specificando che è previsto il raddoppio dei posti letto dedicati all’osservazione breve, da due a quattro, nonché l’adeguamento del personale infermieristico. Per quanto concerne il protocollo d’intesa, infine, l’assessore provinciale specifica che ortopedia è stata potenziata grazie al nuovo ambulatorio, che è stato inaugurato il nuovo centro andrologico e che l’unità operativa multi zona è garante della presenza cardiologica, dal lunedì al venerdì e che sulle nascite c’è un’adesione delle partorienti pari al 70%, mentre il centro per la procreazione medica assistita è a pieno regime, e che è ripresa l’attività interventistica dal 27 febbraio scorso.