Orsa JJ4, Failoni: “La Provincia ha agito con rigore e rispetto delle regole”

Ha sollevato le solite proteste da parte degli animalisti il trasferimento dell’orsa JJ4 dal Casteller di Trento al “Parco alternativo per orsi e lupi” della Foresta Nera. Si tratta del plantigrado che nel 2023 ha aggredito e ucciso Andrea Papi, in Val di Sole.
La Stiftung für Bären, Fondazione per gli Orsi e Conservazione della Fauna Selvatica e delle Specie, gestisce il Bear Park Worbis, un santuario che offre una nuova casa a misura di animale per orsi, lupi e linci provenienti da condizioni non ottimali.
In merito alle proteste animaliste, l’ente tedesco ha scritto un messaggio alla Provincia Autonoma di Trento: “Catastrofico è l’ostacolo legale che ha impedito la soppressione dell’orso JJ4, non la sua gestione. Respingiamo esplicitamente la rappresentazione mediatica secondo cui la Fondazione avrebbe descritto la gestione di JJ4 e degli orsi da parte del Servizio faunistico della Provincia autonoma di Trento come ‘catastrofiche’. Ciò che abbiamo descritto come catastrofico è l’ostacolo legale che ha impedito la soppressione dell’orso JJ4. Sulla base della nostra esperienza con gli orsi selvatici in cattività, in particolare Jurka e DJ3, sappiamo che questi animali soffrono immensamente in cattività. La natura non pensa in termini di individui, ma di popolazioni, quindi deve essere possibile considerare anche la soppressione dei singoli animali”.
“Accogliamo con favore e gratitudine il messaggio della Stiftung für Bären – Wildtier- und Artenschutz – commenta l’assessore provinciale alle foreste, con delega ai grandi carnivori Roberto Failoni – che contribuisce a ristabilire la verità rispetto a quanto riportato da alcuni media. La stessa Fondazione mette in luce la proficua collaborazione con il Servizio Faunistico e il team veterinario, riconoscendo la professionalità con cui operiamo da anni, anche in collaborazione con partner internazionali. Si tratta di un’ulteriore conferma del fatto che la Provincia si è mossa nel rispetto delle regole e con senso di responsabilità istituzionale. La collaborazione con la Fondazione tedesca e con specialisti del settore, sviluppata anche nell’ambito dell’IBA (International Association for Bear Biology and Bear Management), testimonia l’impegno condiviso per una gestione attenta e seria dei grandi carnivori e delle problematiche legate alla loro presenza”.