Oltrezengol di Nago, ambientalisti contro le falesie attrezzate: “Specie protette a rischio, istituzioni ferme”

Redazione06/09/20254min
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Da oltre quattro anni, la parete naturale di Oltrezengol, nel comune di Nago-Torbole, è al centro di una contesa che oppone associazioni ambientaliste e appassionati di arrampicata. A denunciare la situazione è il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro, che riunisce diverse realtà come WWF, LIPU, Italia Nostra e SOS Altissimo di Nago, preoccupate per quella che definiscono una “progressiva e inaccettabile vandalizzazione” di un’area di grande valore naturalistico, storico e geologico.

 

 

Secondo le associazioni dal 2021 l’area sarebbe stata sottoposta a continui interventi di disboscamento e chiodatura di pareti a fini ricreativi. “Sono state abbattute piante di grosse dimensioni, estirpate edere secolari e attrezzate nuove vie con fix in acciaio inox”, si legge nel comunicato. Il tutto con l’ausilio di trapani a batteria, martelli e persino droni, attività considerate fortemente disturbanti per la fauna selvatica.

 


 

A preoccupare maggiormente è la presenza in zona di specie protette. Le falesie di Oltrezengol sono infatti habitat del rondone maggiore (Tachymarptis melba), del gufo reale (Bubo bubo), del falco lodolaio (Falco subbuteo) e del picchio muraiolo (Tichodroma muraria). “La nidificazione di queste specie, riconosciute dalla Direttiva CEE 79/409 e tutelate dalla legge nazionale e provinciale, viene seriamente compromessa dalla frequentazione non regolamentata”, denunciano le associazioni.

L’area non ha soltanto un valore ambientale. I geologi hanno studiato a lungo la conformazione della valanga rocciosa di Gort e i depositi correlati, pubblicando un articolo scientifico nel 2021 sulla rivista Geosciences. Inoltre, la Soprintendenza per i beni culturali riconosce l’importanza delle vestigia storiche della Prima guerra mondiale presenti in loco, tutelate dalla legge nazionale 78/2001.

Nonostante questo quadro, le associazioni lamentano anni di inerzia da parte delle istituzioni. “Tutte le autorità – dal Comune ai Carabinieri forestali, dall’APT Garda Dolomiti alle associazioni di arrampicata – sono state informate più volte, ma nulla è cambiato”, scrive il Coordinamento.

Nel luglio 2024 si era tenuto un incontro con il sindaco Gianni Morandi e due assessori, durante il quale erano stati presi impegni concreti: divieto di arrampicata nelle falesie di Oltrezengol durante il periodo di nidificazione, cartellonistica informativa e persino l’ipotesi di istituire una riserva naturale. Quelle promesse erano state anche inserite nelle linee programmatiche 2025-2030 della lista “Liberamente Nago-Torbole”.

Eppure, a distanza di oltre un anno, “nessuna ordinanza è stata emessa e nessuna misura adottata”, sottolineano i firmatari. Le associazioni riferiscono che anche un successivo incontro a luglio 2025 non avrebbe portato a risultati concreti: “Il sindaco aveva rinnovato la sua disponibilità a emanare un’ordinanza di divieto temporaneo di arrampicata, ma a oggi non è seguito alcun atto”.

Il Coordinamento solleva quindi domande precise: chi garantisce il rispetto delle normative vigenti? Chi si occupa dei controlli? Come viene informato il pubblico che frequenta il luogo? “Siamo stanchi di promesse e silenzi. A oggi – conclude il comunicato – restano solo anni di segnalazioni inascoltate e nessuna risposta dalle istituzioni”.

Le associazioni chiedono dunque un intervento urgente, ribadendo che la salvaguardia di Oltrezengol non è solo una questione ecologica, ma anche culturale e storica, e che la tutela di specie protette e habitat unici non può più essere rimandata.