Nuovo Piano della mobilità: “Le minoranze vanno coinvolte dall’inizio”
Il Comune di Arco avrà presto un nuovo Piano Urbano della Mobilità, che segue il precedente e datato 2010. L’incarico per la sua stesura sarà affidato alla Netmobility dell’ingegner Francesco Seneci (leggi la notizia).
Sul tema interviene la coalizione consigliare “Arco che Vorrei” che ritiene il tema della mobilità un tassello fondamentale in un’ottica di miglioramento della qualità della vita dei cittadini ma, allo stesso tempo, chiede un coinvolgimento sin dai primi passi della sua elaborazione.
“Apprendiamo dagli organi di stampa – scrivono Chiara Parisi e Arianna Fiorio – dell’incarico della stesura del Piano della Mobilità di Arco ma, ad oggi, non c’è stata alcuna condivisione con le minoranze che rappresentano comunque il 65% degli elettori, né siamo a conoscenza delle richieste o proposte rivolte al tecnico incaricato da parte della Giunta Comunale. Quali obiettivi si pone il nuovo Piano della mobilità? Qual’è la visione di città? Questo elemento è cruciale perché le soluzioni tecniche per soddisfare una visione di mobilità si possono sempre trovare, ma possono discostarsi molto tra loro a seconda delle richieste poste a chi dovrà svolgere l’incarico. Se da una parte è condivisibile l’intento manifestato dall’Assessore Gabriele Andreasi di confrontarsi con i portatori d’interesse questo, a nostro parere, non è sufficiente. Non vorremmo che la partecipazione pubblica a questo piano si riducesse a meri momenti di presentazione di un lavoro già concluso”.
Le due rappresentanti ritengono che sia importante intervenire sin dall’inizio in questi processi per fornire la visione più adeguata e vivibile per la popolazione, con un percorso partecipativo a monte della conclusione del piano per consentire anche ai Consiglieri di minoranza di condividere le strategie e contribuire a delineare un modello di città sostenibile dove pedoni, biciclette e autovetture abbiano riconosciuta la giusta dignità.
“A fianco dei passaggi in Commissione mobilità – concludono Parisi e Fiorio – riteniamo opportuni e necessari momenti di confronto anche da parte nostra con il tecnico incaricato. Se invece la maggioranza riterrà di procedere a porte chiuse, non si lamenti poi se emergeranno critiche o dissensi. Il nostro auspicio, trattandosi di un tema che coinvolge tutta la cittadinanza, è che si possa arrivare ad lavoro condiviso di cui dovrebbe ambire una buona maggioranza”.