Nuove linee guida per la gestione degli orsi: “Quelli pericolosi potranno essere abbattuti”

Stagista01/07/20214min
Orso gestione

La giunta provinciale ha definito le linee guida della gestione dell’orso in Trentino, approvando la delibera a firma del presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Il provvedimento dà attuazione alla legge provinciale, relativa all’applicazione dell’articolo 16 della Direttiva Habitat per la specie orso bruno. Si tratta di un ulteriore passaggio verso la gestione della popolazione dell’orso in Trentino, che negli ultimi anni ha segnato un incremento importante. Per quanto riguarda l’aspetto più controverso, ovvero la gestione degli esemplari più problematici, le linee guida fissano i casi in cui sarà possibile, in estrema ratio e a seguito di atteggiamenti ritenuti pericolosi o dannosi per l’uomo, disporre l’abbattimento di un orso. L’analisi di questi casi avverrà in maniera coerente con i criteri del Pacobace, che prevede 18 atteggiamenti con differenti gradi di pericolosità. Sugli esemplari più problematici si esprimerà anche l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), fatto salvo i casi per i quali vi sia l’urgenza di intervenire rapidamente per garantire la pubblica sicurezza, competenza che sarà in capo al presidente della Provincia autonoma di Trento.
Le nuove linee guida consentiranno al Trentino di disporre di un nuovo e più attuale strumento di gestione della popolazione d’orso che ha superato i 100 esemplari. Nel documento di oltre 50 pagine, approvato dalla Giunta provinciale, viene analizzato il contesto italiano ed europeo, con le diverse normative, e ripercorso il progetto di reintroduzione dell’orso nella nostra provincia. Le prospettive dell’attuale popolazione d’orso sono di un’ulteriore crescita (si stimano in 129 gli esemplari entro il 2025).
È proprio sulla gestione delle criticità che il provvedimento colma una lacuna nell’attuale assetto normativo, specificando nel dettaglio le modalità di attuazione del Piano d’azione per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace), in particolare per quanto riguarda il capitolo sui “Criteri e procedure d’azione nei confronti degli orsi problematici e d’intervento in situazioni critiche”. Pacobace rimane il documento tecnico di riferimento per ogni attività di gestione dell’orso in provincia di Trento e la delibera dell’esecutivo provinciale chiarisce lo schema di riferimento per l’applicazione delle “azioni energiche” (abbattimento) nei confronti di esemplari d’orsi pericolosi, la cui applicazione, con autorizzazioni o ordinanze, spetta al presidente della Provincia autonoma di Trento.
Intanto è giunta notizia che è M62 l’orso problematico dotato di radiocollare ad Andalo nella notte tra il 28 e il 29 giugno. Le analisi compiute presso i laboratori di genetica della Fondazione Edmund Mach hanno confermato la sua identità. Si tratta proprio di M62, esemplare maschio di 3 anni e mezzo indicato come troppo confidente dal personale del Corpo forestale trentino che lo sta monitorando da tempo a causa delle numerose incursioni nei centri abitati in cerca di cibo, non solo di notte. Il plantigrado, che pesa 150 chili, frequenta la zona dell’Altipiano della Paganella, della val di Non e della val di Sole e non manifesta alcun timore verso le persone, nemmeno in occasione delle azioni di dissuasione, come è stato riferito anche ad Ispra con il quale c’è un costante confronto sul tema. Grazie all’ausilio del radiocollare, la posizione dell’esemplare problematico viene controllata giornalmente anche con l’obiettivo di intervenire con azioni puntuali per modificare il suo comportamento.

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