Nago-Torbole, l’appello di “Rinascita e Sviluppo”: “Risposte evasive e zero apertura”

Redazione09/08/20254min
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Dopo mesi di silenziosa osservazione e partecipazione attiva, il gruppo consiliare di minoranza “Rinascita e Sviluppo” rompe gli indugi e alza la voce. Lo fa attraverso un comunicato che suona come un grido d’allarme, un appello al confronto, ma anche una denuncia politica chiara: “Nel Consiglio comunale si è persa l’occasione di dialogare davvero, e chi propone idee viene sistematicamente ignorato, se non screditato”.

La miccia si è accesa nei corridoi del Comune, dove a quanto pare le dinamiche relazionali tra maggioranza e opposizione sono diventate tese, al limite dell’incomunicabilità. La minoranza – rappresentata da Giovanni Perugini, Adriano Vivaldi, Giovanni Di Lucia e Donatella Mazzoldi – rivendica di aver adottato un atteggiamento costruttivo, formulando proposte nate anche dal programma della lista di maggioranza, “Liberamente Nago-Torbole”. Proposte, sottolineano, che rispecchiano le esigenze espresse da cittadini e cittadine, eppure “bocciate a prescindere”.

 

 

Dall’apertura al muro di gomma

Nel comunicato si legge che tutte le mozioni e interpellanze presentate – dalla diretta streaming dei consigli comunali all’area sgambamento cani, dalla regolamentazione delle falesie alla tutela della fauna, dai parcheggi nei centri storici al decoro urbano – sono state respinte “all’unanimità”. Con un’unica eccezione: la possibilità di approfondire lo studio per un’area di lavaggio dei mezzi agricoli.

«Dispiace – scrivono i consiglieri – che il nostro tentativo di stimolare l’azione amministrativa venga vissuto come una pressione indebita». Le parole usate nel comunicato sono misurate, ma il tono è chiaramente deluso. Si fa riferimento a risposte “evasive, improbabili o generiche” da parte degli assessori, a cui si aggiungono accuse informali di strumentalizzazione e addirittura di “occuparsi troppo di ambiente”.

Un paradosso, secondo il gruppo “Rinascita e Sviluppo”, che rivendica invece una visione complessiva del territorio in cui ambiente, viabilità, sviluppo economico e sociale coesistono come priorità di pari dignità.

Una continuità che rischia di cristallizzarsi

Il vero nodo, secondo i consiglieri di minoranza, sta però in quella che definiscono una contraddizione della giunta in carica. “Non si può invocare la scusa del ‘siamo appena arrivati’ – si legge nel testo – quando si governa ininterrottamente da dieci anni e si è fatta della continuità il proprio cavallo di battaglia in campagna elettorale”.

Un’accusa che punta dritto al cuore della strategia amministrativa: per “Rinascita e Sviluppo”, le criticità del territorio – alcune delle quali denunciate da anni – non possono più attendere. Il rischio, secondo loro, è che la cittadinanza si senta sempre più distante dalle istituzioni, scoraggiata da una percezione di immobilismo o peggio, di pregiudizio ideologico.

Il malessere della comunità

A rafforzare questo malessere, anche alcune testimonianze riportate nel comunicato. Una cittadina parla apertamente di “delusione per la chiusura a priori”, mentre un altro interviene con amara ironia: “Il detto ‘per partito preso’ trova piena espressione proprio lì, dove si dovrebbe ascoltare e decidere col buon senso”.

Non è solo un conflitto tra schieramenti: il comunicato restituisce il quadro di una frattura culturale e politica tra chi propone soluzioni e chi, per principio o calcolo, si rifiuta di considerarle. Un clima che rischia di congelare ogni processo di partecipazione attiva e che, secondo il gruppo, va urgentemente superato.

E ora?

“Rinascita e Sviluppo” non rinuncia al ruolo di pungolo dell’amministrazione, ma chiede un cambio di passo: più ascolto, più apertura, più rispetto per le idee altrui. Perché – ricordano e concludono – tutte le mozioni e interpellanze nascono da segnalazioni dei cittadini, «che spesso non ricevono attenzione o si sentono dire che i problemi non esistono». (n.f.)