mostra nago

Redazione22/04/20194min
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Dopo la rivoluzione industriale, le suffragette, il sessantotto, l’esasperata rivoluzione femminista, le recentissime leggi contro la violenza sulle donne e il femminicidio, ancora oggi molte donne vivono l’ingiustizia dell’inadeguato riconoscimento del loro essere e si trovano spesso costrette a giustificare le proprie passioni, quasi si trattasse di inutili passatempi. La mostra ha proprio lo scopo di aggiungere un tassello a questo comportamento tanto discusso e condannato, fin dai tempi della “clava matrimoniale”, anche se si continua a parlare di quote rosa, inutili se si equiparassero i ruoli tra i sessi”. È stata inaugurata venerdì, al Forte superiore di Nago, “Ars foemina: densità dei segni, profondità dei sensi”, la mostra curata dall’associazione Andromeda nell’ambito del progetto “Cammino al femminile: tappe, incontri, approdi nelle donne di ieri, di oggi, di domani”. Un percorso tra pittura, scultura, fotografia, body art, performance, materiali e tecniche, un viaggio nella pluralità dei linguaggi femminili, tra le esperienze e le vicissitudini di donne che raccontano l’esistenza contemporanea, che accompagna il visitatore nelle opere di Gabriella Bais, Ines Fedrizzi, Elena Fia Fozzel, Rosanna Job, Francesca Lorenzi, Claudia Mageli, Laura Marcolini, Daria Santoni, Virginia Sartori, Rosanna Zen e Annamaria Rossi Zen. “Le artiste dimostrano di trovare tutti i giorni la forza e il coraggio di rivoluzionare il proprio pensiero, di guardare con attenzione al passato e al presente, proiettate verso il futuro senza esporsi con giudizi – ha commentato la storica dell’arte Paola Cassinelli – i loro progetti artistici nascono dall’utilizzo di concetti attualissimi, espliciti, fortemente meditati, privi di qualunque forma di retorica”. “Nel fare questa delicata operazione, Andromeda non solo si è munita della sensibilità e dellʼaccortezza necessarie, ma ha anche adottato un criterio assolutamente non svalutante del genere maschile: il cuore del progetto è quello di promuovere un dialogo alla pari, di corresponsione e di reciprocità fra generi, un invito alla crescita, alla scoperta di ciò che vive dentro di noi e fuori di noi: perché solo attraverso il cammino e il movimento può generarsi vita, rinnovo, crescita – ha commentato la presidente di Andromeda, Ginetta Santoni – la mostra è un percorso che la nostra associazione ha voluto fortemente, ed è tanta l’emozione per essere riusciti a creare una grande energia, una preziosa unione fra le ragazze che hanno partecipato ma anche all’interno della comunità che è intervenuta all’inaugurazione”. “Abbiamo abbracciato il progetto con soddisfazione – ha commentato l’assessora alla cultura di Nago-Torbole, Luisa Rigatti – certi che oggi più che mai sia importante coltivare e diffondere il desiderio di confronto, il rispetto e la voglia di conoscenza di tutto ciò che accade attorno a noi. E i suoi protagonisti”. All’inaugurazione è intervenuto anche l’assessore alla cultura della Provincia, Mirko Bisesti, che ha sottolineato il connubio creatosi tra “paesaggio, location storica e arte, in unione col turismo”. L’esposizione, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 31 luglio, da martedì a domenica, dalle 17 alle 21.

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