Monitoraggio ambientale a Riva del Garda: i risultati

Redazione11/10/20203min
RIVA DEL GARDA PANORAMA cartolina VECCHIA

Meno 32,51%. È la riduzione globale delle emissioni di anidride carbonica dal 2005 al 2019 registrata nel Comune di Riva del Garda. Lo rivela il monitoraggio datato settembre 2020, elaborato (obbligatoriamente) nell’ambito del Paes, il Piano di azione per l’energia sostenibile, che certifica come il Comune di Riva del Garda abbia raggiunto in anticipo e abbondantemente superato l’impegno del -20% entro il 2020.


La riduzione totale delle emissioni è stata di 19.815,13 t/anno, passando dalle 60.952,59 del 2005 alle 49.401,46 del 2013 (anno in cui è stato redatto l’ultimo Mei, Monitoraggio dell’inventario delle emissioni) e alle 41.137,28 del 2019. Per settori, il dato è di circa -43% per le emissioni di edifici, attrezzature e impianti comunali, di circa -42 per i trasporti privati, di circa -35% per il settore residenziale e di circa -15% per il settore del terziario. I consumi energetici complessivi nel 2019 sono stati di 225.695,64 Mwh, contro i 244.734,25 Mwh del 2013 e i 261.170,63 Mwh del 2005, con una riduzione dal 2005 al 2019 di 35.474,99 MWh.
L’obiettivo è stato raggiunto lavorando alla realizzazione di 34 azioni in 11 settori. Per quanto riguarda il settore dell’illuminazione pubblica (nel quale l’Amministrazione ha adottato, nel dicembre del 2012, il Pric, il Piano regolatore dell’illuminazione comunale) i consumi di energia elettrica erano nel 2005 di 1.998,83 MWh, cresciuti nel 2013 a 2.278,57 MWh e calati nel 2019 a 1.968,59 MWh (per un consumo pro capite rispettivamente di 0,132, 0,140 e 0,110 MWh).

Nel settore degli edifici residenziali i consumi energetici nel 2005 erano di 135.927,25 MWh/anno e nel 2013 di 135.575,68 Mwh/anno; nel 2005 più della metà dei consumi erano legati al consumo di gas naturale (57%), seguiti da biomassa (16%), dal gasolio (14%) e dall’energia elettrica (12%).
Già nel 2013 i sono diminuiti, soprattutto il gas naturale (da 57% a 46%) in favore dell’aumento di energia da biomassa (18%) e teleriscaldamento (da 0% a 13%). Nel 2019 si è confermata la tendenza: i consumi energetici sono stati di 123.705,40 MWh/anno, pari a 18.749,04 t/anno di emissioni di CO2, con una riduzione delle emissioni del 35%. La riduzione dei consumi dal 2005 al 2020 è legata all’attuazione dell’azione n. 1r del Paes, che ha consentito un risparmio energetico di 1.221,85 MWh/anno. La riduzione delle emissioni nel settore degli edifici residenziali dal 2005 al 2020 è legato all’azione programmata n. 2r del Paes, che ha visto nel settore degli edifici residenziali dal 2014 al 2020 349 interventi di sostituzione caldaie con nuove a condensazione, 25 interventi di riqualificazione energetiche degli edifici e 42 interventi di efficientamento energetico con realizzazione di cappotti termici.
Nel settore degli edifici del terziario i consumi nel 2005 erano di 69.957,32 MWh/anno (51% di gas naturale, 21% di energia elettrica e 19% di gasolio) e nel 2013 di 69.728,88 Mwh/anno, mentre nel 2019 il dato è sceso a 67.701,30 MWh/anno, pari a 14.029,81 t/anno di emissioni di CO2 e corrispondente a una riduzione del 14,5% rispetto al 2005. La riduzione è legata all’attuazione dell’azione n. 1t del Paes, che ha portato un risparmio energetico di 2.256,02 MWh/anno e una riduzione di 3.920,19 t/anno di CO2.

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