Marco Gubert, lo chef runner che batte anche la Bora
Marco Gubert, chef presso il ristorante Rolly di Riva del Garda, è noto anche per la sua indomabile passione per la corsa in montagna e, più in generale, per le imprese sportive che agli occhi dei comuni mortali appaiono al limite dell’impossibile. Tra queste, ad esempio, la vittoria con record ottenuta nel febbraio scorso in Svezia nel “Tjörnarparen Trail Ultra 100 miles” e la miglior prestazione conosciuta ottenuta nel luglio scorso sui 100 km del sentiero Frassati, che collega il Santuario delle Grazie di Arco a quello di San Romedio in Val di Non.
Domenica 10 gennaio Marco ha di nuovo fatto parlare di sé aggiudicandosi con il tempo di 7:59:19 la “Corsa della Bora”, un trail running di 80 km che si è tenuto, com’è facile immaginare, nei dintorni di Trieste. Questa gara, giunta alla sua 6° edizione, è un appuntamento di inizio stagione capace di riservare ai concorrenti situazioni imprevedibili: giornate di sole e bel tempo, ma anche esperienze difficili, con raffiche di vento fortissimo e freddo capace di scalfire gli atleti più tenaci.
Di tutti i percorsi offerti ai concorrenti, Gubert ha scelto la soluzione più impegnativa, la 80 km con partenza in notturna alle 22.00 di sabato.
Il percorso della Corsa della Bora non presenta grandissime difficoltà tecniche, salvo alcuni ripidi tratti di salita e discesa e si snoda soprattutto su strade forestali e sentieri di guerra che sono comunque ancora ottimamente conservati e offrono una bella esperienza a chi li percorre.
La decisione di cimentarsi nella gara triestina è stata presa dallo chef primierotto e tennese di adozione in modo un po’ fortuito: «Programmando la stagione agonistica cercavo in questa prima fase di vedere a che punto è l’allenamento; avevo in mente di partecipare ad un’altra gara, ma poi all’ultimo, grazie al consiglio di un amico, sono riuscito a trovare un pettorale per la Corsa della Bora e a presentarmi alla partenza: è stato un vero last minute e mi ha portato bene».
Il 1° posto assoluto, unico concorrente con un tempo finale sotto le 8 ore, ha rappresentato una bella soddisfazione: «Vedendo i nomi nella lista iscritti partivo tra i tre favoriti, ma non si può mai dire come andrà a finire: basta poco per vanificare l’esito della gara. Diciamo – ha proseguito Gubert – che ho saputo gestire bene la parte centrale di gara e guadagnare un po’ di margine sulle discese dove riuscivo ad essere fluido e veloce, grazie al quale nell’ultima parte ho potuto gestire il vantaggio accumulato». Una gara comunque non facile, condizionata da qualche problema tecnico a causa dei quali il runner tennese ha potuto sfruttare solo due punti di ristoro su 8 ore di gara.
Questa è solo la prima uscita stagionale per Marco e il suo sguardo è già proteso verso nuove sfide: «Ho in programma delle gare importanti per la stagione, tra cui una 260 km alle Canarie e il giro del Monte Bianco ad agosto, che prevede più di 170 km di percorso e 10.000 m di dislivello positivo in poco più di 24 ore».
Severino Bigi