Malcesine ricorda Fabio Furioli, il sindaco che credeva nelle persone prima che nei bilanci

C’è un filo sottile, ma fortissimo, che lega la storia recente di Malcesine al nome di Fabio Furioli, scomparso nei giorni scorsi all’età di 89 anni. Ex sindaco, amministratore appassionato e figura di riferimento per decenni nella vita pubblica del paese, Furioli ha rappresentato per molti una guida, un punto fermo, un esempio di dedizione e concretezza.
Nato nel 1936, entrò in amministrazione comunale a metà degli anni Settanta, quando Malcesine era in piena trasformazione. Erano anni in cui servivano visione e coraggio, qualità che non gli mancarono mai. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un uomo diretto, capace di ascoltare e di coinvolgere tutti, senza mai perdere di vista l’obiettivo comune: far crescere la comunità.
“Prima si individuano i servizi che servono, poi i soldi si trovano” – amava ripetere. Non era solo un modo di dire, ma la sintesi perfetta della sua idea di amministrazione: partire dai bisogni concreti delle persone e costruire soluzioni, anche quando le risorse sembravano scarse.
Fu un convinto sostenitore della partecipazione civica, persuaso che il benessere di un paese nascesse dal coinvolgimento dei cittadini, in particolare dei giovani. “Credeva nei ragazzi, nella loro energia, nella loro voglia di fare – raccontano alcuni dei suoi collaboratori di allora –. Sapeva ascoltare, ma soprattutto sapeva far sentire ognuno parte del progetto.”
Oltre alla politica, Furioli portava nel cuore la passione per lo sport, vissuta con lo stesso spirito di squadra che lo distingueva in ogni ambito. Militò per anni nella squadra del Malcesine Calcio, e anche da amministratore rimase vicino alle associazioni sportive del territorio, convinto che lo sport fosse “una scuola di vita e di comunità”.
A ricordarlo oggi è anche l’attuale Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Benamati, che in una nota ha espresso “profondo cordoglio per la scomparsa di un uomo che ha dedicato tempo, passione e intelligenza al suo paese”. “Lo ricorderemo – ha aggiunto Benamati – come un esempio di servizio e di attaccamento autentico a Malcesine.”
In un’epoca in cui la politica spesso appare distante, la figura di Fabio Furioli rimane una testimonianza viva di impegno civico: la prova che amministrare significa prima di tutto prendersi cura delle persone. E che, come amava dire lui, “i soldi si trovano, se prima si trova la volontà di fare del bene alla propria comunità”.
(n.f.)










