L’ochetta in bronzo è tornata sulla fontanella dei Giardini di Arco
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Dal tepore dell’ufficio del sindaco di Arco, al terzo piano del Municipio, l’ochetta in bronzo è tornata nella sua sede naturale. Sopra la fontanella in marmo, su via Marconi, all’interno dei Giardini storici di Arco, da dove era stata staccata, con caparbia arroganza, da qualche bontempone o da qualche giovane vandalo, annoiato dalle festività Natalizie. La stessa goliardiata, chiamiamola così perché siamo in periodo carnascialésco, era avvenuta anche cinque mesi prima. A metà estate 2024 la statuetta in bronzo, dalla quale zampilla acqua fresca per viandanti e pennuti, era stata strappata con tale violenza che gli operai del cantiere comunale avevano dovuto ricostruire anche parte della fontanella in marmo. Non fu mai ritrovata, quella copia della “storica” ochetta. Lo scorso gennaio, invece, l’autore del danneggiamento/vandalismo si è “pentito”, tanto da riportare l’ochetta di metallo al caldo, sopra le coperte rosse e il tavolino allestito all’ingresso del Municipio.
Il sindaco Betta, come si ricorderà, accorgendosi dell’ochetta in metallo, l’aveva custodita nel proprio ufficio, regalando agli Archesi un simpatico post sul proprio profilo Facebook (leggi).
Dopo averla consegnata ai dipendenti del cantiere comunale, l’ochetta è rimasta in magazzino per alcune settimane.
Nel frattempo, purtroppo, la mamma degli stupidi è rimasta ancora incinta. Facendo incavolare più di un arcense. Un bipede umano acefalo si è sentito in obbligo di provare a staccare il tubo di plastica che porta l’acqua al becco dell’ochetta in metallo. Ne ha tirato fuori quasi un metro, rischiando di vanificare il lavoro degli operai del cantiere comunale che pochi mesi prima avevano ricostruito tutto il collegamento danneggiato dal precedente vandalismo.
Ma ora la fontanella in marmo è completa con la sua l’ochetta in bronzo tornata al suo posto. Felice di zampillare acqua potabile per tutti. “Fino al prossimo vandalismo”, commenta amara la signora Maria. Perché, purtroppo, la notte regala coraggio a quei giovani senza valori che, per far colpo sul branco, si dilettano a sfogare la loro apatia sul bene comune. Non sapendo però che i costi per rimettere in sesto un’ochetta in metallo, simbolo dei giardini storici di Arco, pesano anche sul portafoglio di mamma e papà. Oppure, suggerisce un’anziana insegnante, si potrebbe formare una generazione di giovani più coscienti e rispettosi se alla scuola dell’obbligo tornassero le lezioni di “educazione civica”. Come “ai vecchi tempi”. Beati “vecchi tempi”.