Lo scrittore Strano prende le difese: “Su Chico Forti un’altra serata a Trento a fine novembre”
In questi giorni sta tenendo banco la vicenda del libro scritto da Marco Strano che vedrebbe la colpevolezza di Chico Forti, detenuto per 24 anni a Miami con l’accusa di omicidio anche se, secondo gli elementi raccolti dallo zio Gianni e condivisi a pieno da avvocati, giuristi e dal mondo politico che è riuscito a riportarlo in un carcere italiano, precisamente a Verona, dove sconterà gli ultimi anni di pena, sarebbe stato incastrato per vicende poco chiare successe prima dell’omicidio di Dale Pike.
In merito alle dichiarazioni espresse da Gianni Forti, che abbiamo pubblicato l’altro giorno, lo scrittore Marco Strano, Direttore del Dipartimento di Psicologia militare e di polizia di UNARMA (Associazione Sindacale dei Carabinieri), ci ha inviato una nota che riportiamo:
“La “penosa e meschina polemica” come la definisce Gianni Forti, sulla presentazione del mio libro “Le bugie di Chico”, in realtà è stata attivata proprio dal Sig. Gianni Forti che, due giorni prima dell’evento ha contattato in maniera a mio avviso inopportuna la conduttrice trentina Cristina Sartori, recandosi, dopo varie telefonate, anche presso il suo studio, nonché da membri del comitato di sostegno a Chico Forti che con una mail avevano allo scrivente la non opportunità di realizzare l’incontro. Il Sig. Gianni Forti è stato invitato regolarmente alla serata di presentazione del libro dalla D.ssa Cristina Sartori sia nel corso delle varie insistenti telefonate da lui fatte che nel corso della visita fatta presso lo studio della professionista due giorni prima dell’evento, situazione dimostrabile in ogni sede grazie alle moderne tecnologie di sicurezza presenti nel suddetto studio ma ha deciso di non partecipare per timore di domande imbarazzanti a cui non avrebbe potuto rispondere. Rispetto all’affermazione offensiva di Gianni Forti riportata nel vostro articolo “Strano ha mentito mille volte, sia nella presentazione che nel suo libro” invitiamo il Sig. Gianni Forti a presentare i documenti che dimostrano tali menzogne, richiesta che da più di 13 anni però non viene soddisfatta. Rispetto all’affermazione di Forti riportata nel vostro articolo “Dal nulla è saltato fuori questo Strano” ricordo all’autore dell’articolo e al Sig. Forti che mi sto occupando del caso di Chico Forti dal 2010, cosa del resto da lui ben conosciuta avendo inviato già a decorrere dal 2013 delle diffide ad occuparmi del caso, immaginando, evidentemente, che sarei riuscito ad evidenziare il grande inganno che gli italiani hanno subito in questi anni. Rispetto alla frase di Gianni Forti riportata nel vostro articolo “Non lo fa per cercare visibilità o speculazione? Allora deve essere afflitto da qualche mania persecutoria. Non c’è altra spiegazione”, indipendentemente dalla valenza molto diffamatoria di tale affermazione che rientra del resto nello stile del personaggio che la esplicita, ricordo che l’iniziativa di scrivere il libro “le bugie di chico” nasce anche dalla volontà del Sindacato dei Carabinieri UNARMA (che patrocina l’iniziativa) di tutelare i colleghi della Polizia di Miami, ingiustamente accusati da Chico Forti di averlo incastrato, nonché per tentare di gettare luce sull’ipotesi di un ignobile scambio di prigionieri con i due assassini americani del Brigadiere Mario Cerciello Rega che, secondo diverse indiscrezioni giornalistiche, sarebbe alla base del rientro in Italia dell’ergastolano trentino. Voglio inoltre sottolineare il fatto che tutti i 90 trentini presenti all’evento di presentazione del mio libro del 3 ottobre a Trento e i 1700 che lo hanno seguito in diretta streaming su Facebook (scaricando e leggendo poi il libro), hanno manifestato il loro disappunto dopo essersi resi conto di “essere stati ingannati per vent’anni” sulla “questione Chico Forti”. Durante e dopo l’evento siamo stati infatti contattati da molti trentini che ci hanno chiesto l’organizzazione di un nuovo e più approfondito evento a Trento – che possa anche chiarire le diverse chiacchiere che si sono diffuse circa le varie raccolte di fondi – che è già in fase di organizzazione intorno alla fine di novembre prossimo in una grande sala con la capienza di circa 300 persone a cui già da ora il Sig. Gianni Forti è formalmente invitato per poter presentare le sue opinioni possibilmente suffragate da prove documentali”.