Livello del lago Garda al minimo storico
34 mila litri al secondo. È questa, infatti, la quantità d’acqua che il lago di Garda sta cedendo alla pianura dal momento che è ufficialmente iniziato il periodo legato all’irrigazione delle colture della bassa. E così facendo il livello del più grande lago italiano si trova al suo minimo storico come nel lontano 1953, 43 centimetri sopra lo zero idrometrico. Lontani i periodi di “crisi” con lo zero assestato ai 109 cm di media misurata negli ultimi settant’anni e ai 101 dello stesso giorno, il 12 aprile, del 2022. Emergenza? Sì, ora è davvero emergenza con la cessione dell’acqua che ha raggiunto da martedì 11 aprile i 38 meri cubi al secondo in uscita, facendo salire la quantità dagli otto metri cubi/secondo di fine marzo. Il tutto “contro” un afflusso d’acqua nel lago che è stato misurato in 4,4 metri cubi/secondo generando, come scritto sopra, una perdita di 34 metri cubi al secondo. Le acque del Garda sono fondamentali per la sopravvivenza del fiume Mincio, il suo emissario, dei laghi di Mantova, dell’agricoltura che necessita di ben 22 metri cubi d’acqua ogni secondo che passa, ma anche per i Comuni della riviera che attingono dal lago di Garda per i loro acquedotti. Un intero ecosistema ricco di flora e fauna, un luogo dove accorrono 27 milioni di turisti per ammirarne la bellezza e immergersi nelle sue acque, una superficie sulla quale la Navigarda trasporta altrettante persone ad ammirarne le sponde da sud a nord e viceversa. Un problema anche per i battelli del servizio di trasporto pubblico, per i quali se il livello non smetterà di scendere (per questo serve la pioggia, ma abbondante e continua) sarà davvero un serio problema.