L’ex giardiniere comunale sulla moria delle palme: “Contro la larva è mancata la cura periodica”
Il vicesindaco di Arco Roberto Zampiccoli, in un recente articolo apparso sulla stampa, attribuisce la responsabilità della diffusione della farfalla che provoca la morte delle palme ad Umberto Cristofari, all’epoca uno dei responsabili delle giardinerie comunali, che non si sarebbe attivato per contrastare il contagio. Ora Cristofari, che fa parte del movimento politico “Onda”, risponde alle accuse con una nota ufficiale.
“La realtà dei fatti è tutt’altra – scrive – Verso la fine del 2018 la Cooperativa Agraria di Arco aveva organizzato una serata informativa in cui si raccomandava una profilassi per arrestare la diffusione della malattia, consistente in due trattamenti (primaverile e autunnale) con prodotto naturale”.
All’incontro aveva partecipato anche l’ex giardiniere che si era subito attivato in tal senso. “Nel 2019 ho provveduto personalmente ad intervenire con il trattamento consigliato sulle palme di maggiore pregio dei giardini pubblici (Canariensis Phoenix, Washinghtonia, Brahea Armata) con uso di piattaforme e di inaffiatoio. Successivamente il Comune ha appaltato ad una ditta esterna questa disinfestazione, non eseguita però due volte all’anno come consigliato dagli esperti. Dopo il mio pensionamento, nel marzo 2021, e anche durante la pandemia del Covid, non è stata portata avanti con dovuta sistematicità la profilassi necessaria. A mio parere – dice Cristofari – gli amministratori pubblici in questa fase non hanno prestato, malgrado vari solleciti, adeguata attenzione al pericolo che incombeva sul patrimonio arboreo. Mi sono prodigato in prima persona, fino a quando sono stato in attività, avvertendo chi di dovere per cercare di contrastare la malattia”.
Si è arrivati così all’inizio del 2024 con il diffondersi incontrollato del contagio che ha costretto al taglio delle palme infestate, che non risulta peraltro ancora completato per quanto riguarda il patrimonio comunale.
“Va segnalato inoltre – conclude il Comunicato targato Onda – che il Comune non ha provveduto, a seguito dell’avviso diffuso dai tecnici della Fondazione Mach, alla installazione delle trappole della mosca olearia per gli olivi Comunali della cinta urbana. Temo che questa negligenza possa provocare una proliferazione dell’infestante anche alla fascia collinare”.