L’ex cinema Roma di Riva non è di interesse storico, può essere abbattuto

Redazione24/04/20243min
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Per la Provincia l’ex cinema Roma di Riva del Garda e l’intero edificio che lo ospita non ha alcun interesse storico o paesaggistico, di conseguenza non è soggetto a tutela. Pertanto, in futuro, potrà essere abbattuto. Per fare cosa ancora non si sa. Tutto il complesso è di proprietà della “Fondazione Bertè” di Cavedine, “un ente che opera sul territorio da oltre 35 anni ed esplica la sua attività a favore degli studenti meritevoli e delle persone bisognose”. Il suo patrimonio attuale è costituito principalmente da beni immobili che si trovano nel centro di Riva del Garda, in viale Roma e questi locali vengono affittati per lo svolgimento di varie attività commerciali. Il suo presidente, con rappresentanza legale, attualmente è Mauro Luchetta. Il quale conferma solo che al momento sono in corso trattative per la sottoscrizione di una permuta.
L’ultima proiezione dell’ex cinema Roma risale al 2009. Da allora poco o niente. Se non il malcontento dei residenti, rimasti orfani dell’unica sala cinematografica della Busa. Da allora, dicevamo, solo parole e ipotesi progettuali di rilancio. Come quella datata 2018, da parte del commercialista altoatesino Heinz Peter Hager e dell’imprenditore archese Paolo Signoretti, oggi amministratore unico del Lido Palace di Riva, i quali avevano lanciato la proposta di realizzare un Urban Center, uno spazio d’incontro aperto alle associazioni, nel quale organizzare anche mostre o serate informative, come già succede in quello di Rovereto e di Bolzano.
Il via libera della Provincia ora potrebbe portare a nuovi sviluppi immobiliari dell’intero compendio di viale Roma. Ma con una sola prescrizione: porre la massima attenzione durante la fase degli scavi per la possibile presenza di reperti archeologici, di epoca romana. Poco distante, infatti, nel corso dell’inverno 2005/2006, durante la realizzazione del parcheggio interrato multipiano, venne alla luce un grande edificio – spiegano da Archeotrentino – che, in ragione della sua articolata planimetria, è stato identificata la sua funzione come “thermae pubblicae” e, a seguito di questa scoperta, il parcheggio ha preso il nome “Parcheggio Terme Romane”.

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