Legionari cecoslovacchi: la solenne commemorazione a Riva
Sono morti combattendo per l’indipendenza dall’impero austroungarico, Alois Štorch e Leopold Jeřábek, i due legionari cecoslovacchi ricordati venerdì a Riva del Garda.
Formate a partire dal 1914, le legioni cecoslovacche erano composte da volontari cechi e slovacchi che combattevano a fianco dell’Intesa per ottenere uno Stato indipendente cecoslovacco. A partire dal 1917 in Italia si formò, a fianco dell’esercito che combatteva gli austroungarici sul fronte trentino, un corpo di volontari cecoslovacchi, che nel 1918 si trasformò in un vero e proprio esercito cecoslovacco in Italia, con una compagnia anche in Trentino. I soldati cechi e slovacchi, quando catturati dagli austroungarici, erano considerati disertori e condannati a morte. Così accadde a Alois Štorch, catturato nel corso di un’azione alla foce del Sarca; mentre Leopold Jeřábek, ricordato nello stesso monumento nel luogo in località Grez in cui Štorch fu impiccato, fu colpito mentre tentava di fuggire a nuoto e annegò.
In questo luogo e a Campi, nel cui cimitero riposano diversi Militari cecoslovacchi, si tiene tutti gli anni una solenne commemorazione, che si è ripetuta nel primo pomeriggio di venerdì 20 settembre a Riva del Garda e a seguire a Campi. Erano presenti per la Repubblica Ceca una delegazione dell’Associazione legionari cecoslovacchi e dell’Ufficio veterani del ministero della Difesa, mentre a rappresentare il Comune di Riva del Garda c’era il consigliere comunale Franco Gatti. Presenti, come sempre, gli Alpini, che da anni si prendono cura del monumento e del cimitero (che fino a pochi anni fa era un cimitero militare), con delegazioni dei Gruppi di Sant’Alessandro, Riva del Garda e Campi, oltre al capogruppo di Arco Giorgio Vivori e al consigliere della sezione di Trento Carlo Zanoni, presente anche un rappresentante dei Vigili del Fuoco.
Il consigliere Gatti ha ricordato come, quand’era un giovanissimo scolaro, il suo maestro, Dario Mosaner, portasse ogni anno la classe in quel luogo, dove raccontava i fatti storici accaduti e parlava delle figure e delle gesta dei giovani legionari. Un delegato ceco ha ringraziato l’Amministrazione e gli Alpini della calorosa accoglienza ricevuta e della cura dedicata al monumento.