Le rubano per tre Natali un cero al cimitero di Riva: l’accorato appello di Betty

Redazione05/02/20224min
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Una delle cose più fastidiose che possano capitare è il furto degli oggetti che vengono depositati sulle tombe dei propri cari.
Una brutta esperienza è stata vissuta da una cittadina di Riva del Garda che ha inviato una lettera al Servizio Cimiteriale del Comune, che è stata condivisa, autorizzata dall’autrice, dalla sindaca Cristina Santi.
«Questa lettera – scrive la Prima cittadina – intensa ed emozionante, tratta di un episodio davvero odioso ma purtroppo non infrequente, perché chi vuole fare del male spesso ce l’ha facile: per quanti siano i controlli, si riesce sempre a distruggere, a danneggiare, a mancare di rispetto, a far soffrire qualcuno. Basta un attimo, basta guardarsi attorno e agire. Spero che il destinatario della missiva legga e rifletta, e con lui chi si rende responsabile di azioni così orribili. A Betty, naturalmente, un forte abbraccio e l’espressione della mia più sentita e sincera vicinanza».
«Dico a te, tu che se mi leggi riconosci da subito a chi mi rivolgo – scrive Betty – mentre io non ti conosco e non mi importa affatto sapere chi sei! Se ti dico che mi chiamo Betty capisci immediatamente chi sono, perché per il terzo Natale consecutivo hai preso quel bello e grosso cero rosso dal ceppo depositato sulla tomba del mio papà. Quest’anno ci avevo scritto sotto il mio nome ben tre volte, col pennarello nero. Ma in questo Natale ti sei superato (o superata). Era troppo riconoscibile, conciato così, che te ne facevi di un cero con le scritte? Credo che questo ti abbia fatto arrabbiare tanto, al punto che hai preso i rami del quadrifoglio posti nel vaso e li hai scaraventati tutt’intorno”.
Un episodio veramente increscioso, del quale Betty è vittima ormai da troppo tempo.
“Da un po’ di anni a questa parte  – prosegue la cittadina rivana – nel periodo natalizio io e mia sorella abbiamo l’usanza di mettere sulla tomba del nostro papà una decorazione da me realizzata con un grosso cero rosso. Potrebbe essere anche un centrotavola, ma per noi ha un preciso significato. Ci ricorda quanto al nostro papà piaceva trovarsi in famiglia e con altre persone. E questo cero è stato rubato da te per ben tre Natali! Quello che mi fa male è il gesto e ti confesso, e non mi vergogno di dirtelo, che quando mi sono accorta del fatto ho pianto. Ho sentito che è venuto a mancare quello che si chiama rispetto che in questo luogo, come in pochi altri posti, dovrebbe essere sacro! Sai, me la sentivo che sarebbe successo anche quest’anno”.
Un appello accorato Betty lo rivolge, infine, all’autore del brutto gesto. “Adesso già ti preannuncio ciò che ho in mente di fare per il prossimo Natale e che cosa troverai sulla tomba. Lo stesso piatto, lo stesso cuore fatto con i rami e questa volta due ceri: uno nel centro, come sempre, e uno fuori, rosso. Prendi quello che vuoi, ma uno lasciamelo, ti chiedo per favore!
Ma ti voglio aiutare. Sei comunque una persona che, o qui o in un altro cimitero, ha sepolti dei cari. Sarai mamma, papà, nonno, nonna… Pensa se i tuoi venissero a sapere di questa cosa. Non farlo mai, mai più. È una brutta, bruttissima azione! Pensaci!»

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