Le parole hanno un peso

Rubrica31/05/20234min
adolescenti-allo-specchio
Hai due bambini piccoli e un compagno che non trova lavoro: mandare il tuo curriculum ovunque tu veda offerte non è solo una scelta ma anche una necessità, e così quando quel giorno ti chiamano per un colloquio quasi non ci credi.
Ti vesti al meglio, profumo, capelli, trucco e parrucco - sei oggettivamente bella. E, cosa che più conta, sei preparata: parli bene due lingue, ne mastichi altre due, sai usare computer e nuove tecnologie, hai gestito due siti di e-commerce milionari solo fino a qualche anno prima, sei pronta e ci sai fare e, soprattutto, ci sei.
Esci di casa e i tuoi tacchi calpestano le ultime insicurezze che lasci sullo zerbino dell'azienda presso cui ti presenti puntuale e sorridente.
Ti fanno accomodare in una sala d'attesa, attorno a te muri azzurro cielo con modelle in costume da bagno.
È un centro dimagrimento, lo capisci al volo. Niente di male, ci mancherebbe. Salvo che la cosa fastidiosa di tutto questo è che nessuno te ne ha parlato quando hai risposto all'annuncio, né ti hanno chiesto niente se non data di nascita e residenza.
Da una porta chiusa si sente un uomo parlare al telefono, capisci che sta trattando un affare importante - ne hai visti parecchi, in anni di lavoro in mezzo a loro, li vedi anche dietro le porte chiuse - poi, all'improvviso, la porta si apre e un ragazzo sui venticinque ti fa cenno di entrare.
"Buongiorno..." - gli porgi la mano.
Lui ricambia con mollezza, scorre le righe del tuo curriculum - lo riconosci, è proprio lì sulla scrivania- e dopo averti fatto due domande in croce su dove sei nata e su come mai ti sia trasferita qui finalmente alza lo sguardo e ti piazza due occhi azzurri dritti in faccia.
"Ma scusi, e come mai lei si è presentata proprio per questo posto di lavoro?" - la sua voce trema un pochino, senti che o è nervoso o ha paura.
Forse non ama dare brutte notizie, forse odia il suo lavoro. In ogni modo, tu sorridi.
"Perché sono un'impiegata commerciale con esperienza, e state cercando un'impiegata commerciale con esperienza, giusto?" - chiudi la frase sentendo che il tuo sorriso ora è tirato, sta per arrivarti la sua risposta e sai già che non sarà ciò che volevi.
Lui chiude la mano a pugno, sospira e la porta alla tempia.
"Sì, ma capisce che questo è il centro Animella? Mica possiamo mettere qui cento chili di impiegata come se niente fosse... La gente viene qui e vuole dimagrire."
E poi passano dieci anni. Alla fine, il centro Animella dopo pochi mesi ha chiuso. Tu ci passi davanti ancora oggi, forse al posto suo ha aperto un ristorante cinese.
Ma non c'è momento in cui tu non passi di lì senza sentire una stretta allo stomaco.
Roberta Nina Bianchin - autrice, sul web www.robertaninabianchin.it

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