Lavori al nuovo Liceo di Riva, i vicini chiedono indennizzi per i disagi
A Riva del Garda i residenti via don Porta e viale Nino Pernici stanno perdendo la pazienza. E non solo. Puntano il dito contro l’imponente e rumoroso cantiere dell’ampliamento del Liceo Andrea Maffei, in quegli spazi dove un tempo esisteva l’edificio ex 5 Maggio, tra viale Pernici, viale Lutti e viale Damiano Chiesa. Per far sentire le proprie ragioni un gruppo di rivani ha inviato una lettera Pec al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e, per conoscenza, anche alla sindaco di Riva Cristina Santi e al Servizio opere civili provinciale. L’intenzione è quella di ottenere un indennizzo per mitigare i disagi subiti per anni da un cantiere di dimensioni notevoli e che si sta protraendo nel tempo. Un caso simile a quello di Riva lo stanno vivendo i cittadini del capoluogo che si trovano ad abitare nei pressi del cantiere per il nuovo by-pass ferroviario di Trento. Il 22 dicembre scorso la Provincia ha deciso di stanziare 605 mila euro di risarcimenti, ripartiti in 5mila euro ad ogni richiedente per unità immobiliare.
“Si tratta di lavori molto impegnativi – scrivono i firmatari – che hanno causato un lungo elenco di disagi, dalle vibrazioni durante gli scavi (due piani di interrato) alle polveri, ai rumori provenienti dal cantiere anche di sabato e domenica, al traffico delle betoniere… In alcuni casi abbiamo documentato e protestato, senza però ottenere risposta, anche dagli uffici provinciali. Dobbiamo far notare che il cantiere – sottolineano i residenti via di don Porta e viale Pernici ovest – è a circa 10/15 metri dalle abitazioni. In estate siamo spesso costretti a tenere le finestre chiuse per le polveri, documentate, che sono un problema di pulizia e salute”. Ecco le principali motivazioni che hanno spinto i cittadini della zona a chiedere al presidente Fugatti di “valutare almeno un equo indennizzo, in nome del principio del riconoscimento dei disagio imposto, finora senza alcuna considerazione, e di un eguale trattamento tra cittadini della stessa provincia esposti a disagi assai duraturi”.
Un altro aspetto che preoccupa i residenti è la durata dal cantiere. Allo stato attuale è stato completato solo il 30% dei lavori. La prospettiva più ottimistica è quella che l’intervento, soprattutto sulla parte originale dell’edificio, possa concludersi oltre il 2030. Dieci anni dopo la consegna dei lavori. Troppo, mormorano i residenti.
“Ampliare il Liceo in quella zona è stata totalmente sbagliata e per quanto ci riguarda lo abbiamo sempre detto – interviene la sindaco Cristina Santi – L’opera è di competenza provinciale e potrà essere solo la Provincia ad esprimersi”. Fra i firmatari della Pec figura anche l’ex sindaco Paolo Matteotti. “Mi sembra una presa di posizione poco opportuna – commenta ancora il primo cittadino rivano – visto che nel 2002 lo stesso votò a favore della variante urbanistica che destinava l’area ex 5 Maggio al progetto di ampliamento del Liceo”.