Laboratorio Prove Materiali: nel 2023 300 ponti ispezionati
Quasi duemila certificati di prove materiali che assicurano la qualità dei prodotti utilizzati per le costruzioni e le opere sia pubbliche che private realizzate in Trentino. Oltre 6.000 pratiche per il cemento armato, relative a tutti gli interventi fatti in Trentino con l’utilizzo di calcestruzzo e acciaio, poi 28 certificazioni per sopraelevazioni (ad esempio un piano in più per una casa), 421 istanze di accesso agli atti relativi alle pratiche, riguardo alla trasparenza.
Senza dimenticare l’importante lavoro di controllo periodico delle infrastrutture presenti, a partire dai ponti: sono 180 quelli ispezionati dall’inizio dell’anno e 100 quelli in corso di verifica, su un totale di 1.400 viadotti della viabilità di competenza provinciale (strade e ciclabili) che vengono periodicamente revisionati. Questi i numeri per la sola attività del 2023 del Laboratorio Prove Materiali della Provincia autonoma di Trento, la struttura con sede a Spini di Gardolo che si occupa del controllo dei requisiti richiesti dalle normative tecniche per la sicurezza delle costruzioni. Mercoledì 13 dicembre ha festeggiato i 40 anni di attività ufficiale, dall’autorizzazione concessa dal Ministero dei lavori pubblici.
Il presidente Fugatti ha preso parte alla giornata, che ha visto il convegno tecnico dedicato alle prove sui materiali e le visite a spazi e macchinari. Presenti, fra gli altri, Luciano Martorano, dirigente generale del Dipartimento infrastrutture, Mario Monaco, dirigente dell’Agenzia provinciale opere pubbliche, del direttore del Laboratorio Matteo Pravda, nonché del docente universitario Daniele Zonta, del Dipartimento di ingegneria di Trento, che ha parlato della storia delle prove sui materiali, e di Stefano Zanon, vicedirettore del Laboratorio.
Il Laboratorio è stato istituito negli anni Settanta, in concomitanza con un’opera che rappresenta una delle infrastrutture essenziali nella rete della viabilità trentina: la tangenziale di Trento.
Nel corso della giornata la visita per vedere da vicino i macchinari di alta precisione per le prove su cementi, acciaio e asfalti. In particolare, gli spazi di Spini ospitano strumenti per la distillazione dei conglomerati bituminosi, utili per le prove sulle pavimentazioni stradali, e presse per calcestruzzi e acciai. Ad esempio la pressa a trazione da 600 kilonewton per la rottura delle barre metalliche, uno strumento del valore di circa 270mila euro, dotato di elettronica e software, affiancata dalla pressa da 3mila kilonewton per la rottura a compressione dei cubetti di calcestruzzo. Tutti strumenti che consentono un controllo qualità dei materiali per assicurare la tenuta nel tempo delle infrastrutture.