La Corte Costituzionale: Daria de Pretis a Riva ospite di Rotary e Lions
Il ruolo e il monito della Corte Costituzionale e un relatore d’eccellenza.
La professoressa e giurista Daria de Pretis (origini clesiane e moglie del magistrato Giovanni Kessler), giudice e vicepresidente della Corte Costituzionale fino all’11 novembre 2023, lunedì 25 marzo è stata l’illustre ospite della “Conviviale Pasqualizia Interclub” Rotary e Lions Riva del Garda e Arco al Grand Hotel Liberty di Riva del Garda. Al tavolo delle autorità, oltre al presidente del Rotary club, l’avvocato Andrea Dalponte (studente universitario e collega di studio della professoressa emerita de Pretis) e alla presidentessa del Lions club, l’avvocato Sonia La Via, sedevano l’avvocatessa Roberta de Pretis (sorella della giurista), la professoressa Daria de Pretis, la sindaco di Riva Cristina Santi e l’assistente della Governatrice del Distretto Rotary 2060, il dottor Paolo Dalpiaz.
Quasi un centinaio di soci dei due club erano presenti alla cena conviviale, fra loro anche il presidente della Comunità di valle e sindaco di Dro Claudio Mimiola e il presidente dell’Apt Garda Dolomiti Silvio Risatti.
Prima dell’intervento della professoressa de Pretis, il momento dedicato all’ingresso del nuovo socio Rotary, Massimo Fia, direttore generale di Agraria Riva del Garda, che ha sottolineato quanto lavoro è stato fatto dalla stessa Agraria per valorizzare il nostro territorio, portando i prodotti d’eccellenza e identitari dell’Alto Garda Trentino – soprattutto olio e vino – in giro per il mondo.
Il microfono è quindi passato alla professoressa de Pretis che ha focalizzato l’attenzione della sala sul ruolo della Corte, massimo organo di terzietà, garanzia e controllo delle leggi, per “vegliare sul rispetto della Costituzione”. Una premessa lecita, “perché non è un’istituzione conosciutissima e spesso è confusa con altre – ha spiegato la professoressa de Pretis – Da un’indagine è emerso che solo il 15% degli italiani ha una vaga idea di cosa sia”. In altri paesi d’Europa ciò non accade, perché la Costituzione e la Corte Costituzionale vengono percepite come istituzioni più “vicine”.
Fra le sentenze più importanti, dal 1956 ad oggi, la professoressa de Pretis ha puntato l’attenzione su quelle più recenti: il tema lacerante del fine vita, “il cosiddetto suicidio assistito” (leggi dj Fabo, ndr), del cognome materno, quella di abrogazione del reato di adulterio femminile e infine quelle sulla legge elettorale. “L’attività che ho svolto fino allo scorso anno è stata un’esperienza bellissima – ha raccontato – un lavoro che fa emergere le capacità e qualità di ognuno dei 15 componenti della Corte”. E rispondendo alla domanda di un socio, la giudice de Pretis ha concluso ribadendo quanto i giudici non possano essere etichettati politicamente e quanto invece vengano prese “decisione neutre”, rispondendo solo ed esclusivamente ai dettami di terzietà e garanzia assunti dal proprio ruolo di giudici costituzionali.