La climber Lucia Capovilla di Arco argento alla Coppa del Mondo USA
La climber veneziana, ma arcense d’adozione, Lucia Capovilla ha sempre fame di vittoria. E non smette di stupire. Nella tappa di Coppa del Mondo Paraclimbing a Salt Lake City, negli Stati Uniti d’America, l’atleta azzurra dell’ASD Arco Climbing è salita sul secondo gradino del podio per mettersi al collo e “mordere” una strameritata medaglia d’argento nel gruppo AU2.
La FASI – Federazione Arrampicata Sportiva Italiana – loda l’impresa della giovane veneziana, ormai Arcense Doc, come pure il risultato dell’altoatesino David Kammerer (AVS Brunek), medaglia d’oro nel gruppo AL2. “La veneziana Lucia Capovilla (ASD Arco Climbing), Campionessa Italiana e vicecampionessa Mondiale, conferma la sua grinta e la sua tecnica, arrivando al movimento 43+, lasciando le americane Rubin e Benvenuti alla presa 24 – raccontano dal Comitato Italiano Paralimpico a Salt Lake City – L’unica in grado di superarla, arrivando alla presa 48, è la titanica francese Solenne Piret, Campionessa del Mondo, con 12 ori su 13 gare di Coppa del Mondo disputate dal 2018, ma che ora non ha più la certezza del suo dominio incontrastato”.
Ottime prove anche per gli altri due azzurri della spedizione americana: Gian Matteo Ramini (ASD Arco Climbing), categoria RP1, con una buona prova si classifica sesto, ma questo non gli consente di accedere alla finale A4, così come Elisa Martin (ASD Teste Di Pietra), categoria RP3, che si piazza al quinto posto, davvero ad un soffio dalla finale.
Ma torniamo alla “nostra” Lucia Capovilla, già protagonista del docu-film “Leggera” presentato a Palazzo dei Panni, che intervistiamo poche ore prima della ripartenza del volo per tornare ad Arco. La sua telefonata sprizza energia. Alla prima domanda di rito (“Come stai?”), si lascia andare alla gioia: “Benone, benone. Mai stata meglio. Cavoli se mancava poco, ma proprio poco”. Di fronte aveva una fortissima avversaria Piret ma non era preoccupata: “Sono vicina, molto bene, soprattutto con le sensazioni, me la sono proprio giocata fino all’ultimo. In qualifica avevo sempre due prese di differenza, quindi ero proprio vicina, mentre altre volte il divario era un po’ più ampio. In finale ho lottato, ho lottato fino alla fine, probabilmente per un errore di lettura non trovavo un piede a sinistra e ho faticato molto di più per uscire dallo strapiombo. Così, quando stavo uscendo per accoppiarmi alla presa non ero più lucida da ragionare sui passaggi successivi della via. In quel momento ho provato ad andare oltre, ma non ce la facevo più”.
“Vedo i progressi del lavoro che sto facendo quest’anno con tutto lo staff – prosegue – tutto il sangue sputato e i sacrifici negli allenamenti e nella vita quotidiana. Mi stanno dando grandi soddisfazioni”. Ma soprattutto, “sono arrivati i complimenti da parte degli altri allenatori che hanno notato una bella differenza rispetto al passato”.
Nemmeno il tempo di “digerire” la medaglia d’argento che Lucia Capovilla riparte già a mille con gli allenamenti, in vista delle prossime competizioni. “Ma questa è solo la prima tappa – ride – con la squadra abbiamo le valigie pronte per ripartire, ma io vado a fare un allenamento in palestra, perché non si molla un attimo. Purtroppo queste trasferte portano via un sacco di tempo, quindi bisogna sfruttare al meglio ogni momento libero per allenarsi. Ora facciamo un richiamino prima del volo poi sabato rientriamo in Italia”.
Dal 24 al 25 giugno tutta la squadra azzurra di Paraclimbing sarà impegnata a Innsbruck per la Coppa del Mondo, il 24 e 25 agosto a Villars in Svizzera per la tappa del Campionato Europeo e dal 27 al 28 settembre, per la tappa di Coppa del Mondo Paraclimbing nel nuovissimo e attesissimo stadio dell’arrampicata Fasi, a Prabi di Arco: “Non vedo l’ora di gareggiare ad Arco”, conclude la campionessa venezian-arcense.