Iole di Pietramurata, un secolo di amore tra famiglia, fede e volontà

Fabio Galas06/08/20255min
100 anni iole pietramurata (1)


 

Il 6 agosto 1925 nasceva a Pietramurata Iole Toccoli, che oggi taglia il traguardo straordinario dei 100 anni circondata dall’affetto di figli, nipoti, pronipoti, parenti e tanti amici. Un compleanno “tondo tondo” che profuma di storia, sacrificio e amore per la famiglia.

Sposata nel 1952 con Tullio Santoni, Iole ha condiviso con lui una lunga vita insieme costruita mattone dopo mattone, nel vero senso della parola: Tullio era muratore e, negli anni, riuscì a costruire la casa dove la famiglia avrebbe trovato il proprio nido, crescendo quattro figli. Dopo l’impegno nell’edilizia, Tullio passò gli ultimi anni lavorativi alla Carpet Backing di Ceniga. Insieme hanno raggiunto i 50 anni di matrimonio, festeggiati nel 2002 con una Messa e un pranzo di famiglia. Purtroppo Tullio è venuto a mancare l’anno successivo, lasciando un ricordo indelebile.

 

 

 

 

 

 

Iole, invece, oggi è ancora autonoma, lucida, con la memoria vivida del passato. Vive con il figlio Diego a Pietramurata, ricevendo un piccolo aiuto per i pasti, ma continuando a vestirsi da sola e a seguire in televisione la sua amata Messa domenicale. La sua fede ha sempre rappresentato una guida nella vita, e l’ha trasmessa con amore ai suoi figli.

La vita di Iole ha attraversato anche altre città e paesi: a Milano, dove lavorò giovanissima nella grande villa di un ingegnere della Pirelli dove serviva a tavola e curava con grande impegno la pulizia della casa. Ricorda ancora con emozione come venne accolta con affetto e rivestita da capo a piedi, perché nella sua valigia da ragazza di paese non aveva abiti “presentabili”. Per i suoi 80 anni, la famiglia la riportò proprio davanti a quella villa, regalandole un momento di grande commozione.

Dalla Milano degli anni ‘40, poi, Iole andò a lavorare a San Gallo, in Svizzera, per sostenere una famiglia dopo la morte prematura del padre. Anche lì non mancano gli aneddoti, come quello del malinteso con la parola tedesca “prima” – che significa “ottimo” – ma che lei, in buona fede, interpretò come indicazione per l’ordine delle portate, servendo prima il secondo piatto!

La sua vita è costellata di episodi sorprendenti, come la lunga degenza da sola in ospedale in Svizzera per un’operazione, superata con l’aiuto di una signora sconosciuta che le offrì ospitalità durante la convalescenza. Ha poi affrontato e superato numerosi infortuni, dalle cadute in bicicletta e motorino, ai ricoveri ospedalieri. Ma niente ha mai scalfito il suo spirito battagliero.

Oggi Iole può guardare con orgoglio alla sua famiglia: i quattro figli Flora, Diego (storico titolare della pizzeria Guaita a Pietramurata), Clara e Ione, otto nipoti e otto pronipoti, con una nuova bimba attesa per fine agosto. Quando li vede tutti insieme, spesso esclama sorridendo: “Se non c’ero io, non c’eravate nemmeno tutti voi!”. Una frase che racchiude l’essenza della sua lunga vita: una roccia silenziosa che ha sorretto generazioni.

Per festeggiare il traguardo, la famiglia ha organizzato un pranzo con i figli e nel pomeriggio, come da tradizione, nipoti e pronipoti verranno a farle visita in giardino, uno alla volta, per una torta condivisa, qualche risata e molti abbracci.
Nel cuore della festa hanno fatto visita alla centenaria la sindaca di Dro Ginetta Santoni e anche il Parroco don Stefano Anzelini per onorare l’anima più autentica di Iole, quella della donna di fede che, anche a 100 anni, continua ad insegnare la forza della semplicità.
Auguri, Iole.