Interruzioni d’acqua a Calvola, il sindaco Marocchi: “Disagi temporanei, ma attenzione ai consumi”

“L’acqua non è una risorsa infinita”. È il grido d’allarme – lucido, diretto, civile – lanciato da Monica, fedele lettrice de La Busa e residente della piccola frazione di Calvola, tra le prime a fare i conti ogni estate con i limiti di un sistema idrico sotto pressione. Una segnalazione accorata, inviata alla redazione, che racconta una quotidianità segnata da frequenti interruzioni del servizio, spesso imprevedibili, e dalla frustrazione di chi si sente lasciato solo a monitorare una situazione tanto essenziale quanto trascurata.
“Siamo spesso senza acqua, è un problema annoso!” scrive Monica. “Se salta la pompa, l’acqua non arriva. Il Comune interviene solo se qualcuno segnala. Il 26 giugno, per esempio, l’acqua mancava da due ore e nessuno aveva ancora avvisato il sindaco!”
Un disagio che, secondo la residente, si aggrava in estate, con l’arrivo dei villeggianti, l’aumento dei consumi e l’uso – talvolta disinvolto – dell’acqua per piscine, orti e giardini. “Manca il senso civico. Se non avviso io il Comune, non lo fa nessuno. Ma a pagare sono tutti. Alla fine scatteranno restrizioni anche per chi l’acqua la usa con coscienza.”
La risposta del sindaco Marocchi: “Serve attenzione, non è escluso qualche provvedimento”
Interpellato da La Busa online, il sindaco di Tenno Giuliano Marocchi ha confermato che la situazione è nota e sotto osservazione: “Stiamo lavorando su diversi fronti per ammodernare l’acquedotto con risorse del PNRR. I lavori comportano qualche inevitabile stacco temporaneo, che può causare disagio, ma sono necessari per migliorare l’intero sistema”.
Il primo cittadino non nasconde le criticità legate al consumo estivo: “Il tema acqua è delicato e richiede la massima attenzione, soprattutto in giornate come queste, con poca pioggia e caldo intenso. Abbiamo ricevuto segnalazioni di utilizzi impropri, e se la situazione dovesse persistere, non escludiamo l’adozione di misure per limitare i consumi non essenziali, in favore dell’utilizzo personale”.
Una presa di posizione chiara, che rimette al centro il principio dell’uso consapevole di una risorsa che, da diritto quotidiano, rischia di trasformarsi in oggetto di contesa nei mesi più caldi.
A qualche chilometro di distanza, ad esempio, il Comune di Arco è dovuto intervenire il 23 giugno scorso con una ordinanza specifica per l’utilizzo dell’acqua potabile San Giovanni al Monte, con un invito a non utilizzare l’acqua dell’acquedotto pubblico per scopi diversi da quelli potabili, alimentari e igienico sanitari.
Un tema che riguarda tutti
Il caso di Calvola, piccola frazione appoggiata sulle pendici del Monte Calino, è solo uno dei tanti esempi di come anche nelle zone montane il tema dell’acqua stia diventando sempre più centrale. Cambiamento climatico, turismo, gestione delle infrastrutture e responsabilità individuale si intrecciano in una sfida che chiama in causa istituzioni e cittadini.
Nel frattempo, Monica continua a vigilare. Lo fa da anni, con senso civico e determinazione. Perché – come ricorda lei stessa – l’acqua non è una risorsa infinita. E nessuno dovrebbe dimenticarlo.