In Valle dei Laghi proseguono le iniziative sulle pari opportunità
Il progetto “Pari a chi?” sulla parità di genere, promosso dal Servizio Sociale della Valle dei Laghi in collaborazione con l’associazione Elissa, prosegue nelle sue iniziative di coinvolgimento delle varie componenti sociali della Comunità valligiana con una serie di appuntamenti ed altre iniziative laboratoriali che termineranno a fine 2022. Questo percorso, costituito da attività eterogenee e differenziate che vanno da laboratori esperienziali dedicati all’empowerment femminile, a spettacoli, approfondimenti divulgativi in biblioteca e percorsi didattici nelle scuole, vuole essere una risposta concreta al divario tra uomini e donne, gap culturale e sociale che non consente una visione inclusiva e corresponsiva tra le parti.
Scopo primario del progetto è infatti quello di attuare interventi specifici per contrastare le discriminazioni tra donne e uomini, ridurre gli ostacoli che direttamente o indirettamente impediscono la realizzazione delle pari opportunità e promuovere iniziative di sensibilizzazione per contrastare la violenza sulle donne. L’”Obiettivo Parità”, (condotto da Stefania Santoni) si struttura su un laboratorio esperienziale, dove i e le partecipanti possano sentirsi parte attiva, protagonisti e protagoniste. Si tratta di un lavoro d’insieme, basato sulla narrazione, su come maschile e femminile vengono raccontati secondo schemi culturali molto differenti. “Sono stati confrontati in modo critico alcuni articoli di giornale – spiega Stefania Santoni – chiedendo ai partecipanti di soffermarsi sull’osservazione dei titoli: ogni volta che si trattava della narrazione di un’attività legata a una donna, il suo nome (e soprattutto cognome) non veniva mai menzionato. Questo significa solo una cosa – prosegue la coordinatrice – cioè che le donne non sono indicizzabili e che quindi spesso (per non dire sempre) “spariscono dalla storia”. Per questo è fondamentale che le narrazioni di uomini e donne siano paritarie ed eque, non svalutanti, screditanti o dai toni paternalistici quando si tratta di donne”.