Il Welfare familiare della Regione Umbria chiama il Trentino
Approvato dalla Giunta provinciale il Protocollo d’Intesa tra la Provincia autonoma di Trento e la Regione Umbria, che sarà siglato dall’assessore alle politiche familiari Stefania Segnana con un rappresentante della Regione Umbra il prossimo 13 febbraio. Al centro come sempre “la Famiglia”, visto che anche questa regione ha visto decrescere negli ultimi anni il tasso di natalità e non vuole subirlo, bensì attivare prontamente politiche efficaci per contrastarlo e per diffondere capillarmente sul suo territorio azioni concrete e “in rete”, avvalendosi dei principali stakeholders di settore, a favore del benessere delle famiglie.
Il Protocollo nasce da una impellente necessità della Regione Umbria e cioè quella di dare futuro alla sua comunità e combattere la denatalità che, a livello nazionale, registra un crollo del 30% di nascite nell’arco degli ultimi 12 anni.
Per trovare modelli di politiche e piani di intervento strutturali, già testati sul territorio Perugia ha deciso di interpellare la nostra Provincia, antesignana e la prima in Italia ad introdurre un sistema integrato di politiche tese a dare risposta alle istanze delle famiglie con un disegno strutturale ed eterogeneo, fatto di politiche, di servizi, di sistemi tariffari, di cambiamento culturale, di interventi di conciliazione tra famiglia e lavoro, solo per citarne alcuni.
Gli ambiti di intervento prioritari siglati dalle parti nel Protocollo sono, in sintesi, scambi di buone pratiche e occasioni di confronto territoriale; promozione di strumenti quali i marchi famiglia (Family Audit, Family in Trentino, ecc.), lo standard famiglia, i Piani famiglia annuali, i Distretti famiglia, i sistemi premianti, oltre alla sussidiarietà orizzontale partendo dall’importante ruolo svolto dall’associazionismo familiare.
Altro versante oggetto di attenzione dell’accordo sarà il Welfare aziendale con l’intento di promuovere il miglioramento delle politiche di conciliazione tra vita familiare e lavorativa – anche attraverso la certificazione “Family Audit” – in una visione sussidiaria circolare che vede coinvolti 3 attori: “Istituzione, Imprese e Famiglie”, al fine di accrescere una cultura di gestione del personale in azienda orientata al benessere delle persone e delle rispettive famiglie.