Il “Sole d’autunno” di Segantini emoziona, finanziata la fattibilità per il Museo a villa Angerer
La vicepresidente della Provincia, Francesca Gerosa, davanti al “capolavoro ritrovato” del pittore arcense Giovanni Segantini, “Sole d’autunno”, noto anche come “Vacca bianca all’abbeveratoio”, è rimasta senza parole. Attimi di stupore, di fronte alla bellezza e alla potenza di luce che esprime l’opera pittorica. “Vederlo davanti agli occhi è stato toccante, qualcosa di incredibile”, ha commentato durante la preview riservata all’interno della Galleria Segantini, a Palazzo dei Panni di Arco. Un quadro di forme importanti, 90 centimetri d’altezza e largo quasi due metri, rimasto “nascosto” per oltre 70 anni, che il pittore arcense ha realizzato nel 1887. “Rappresenta – ha spiegato il curatore della mostra e della Galleria Segantini, il professor Niccolò d’Agati – la centralità nel percorso della ricerca pittorica del pittore arcense e il ruolo fondamentale di passaggio nell’evoluzione della sperimentazione segantiniana tra gli anni briantei e l’aprirsi della fase più intensa della sua attività, dopo il trasferimento nei Grigioni, quando un rinnovato senso del colore e della luce si impone quale nucleo fondante di una nuova concezione estetica”.
Ad accompagnare la vicepresidente Gerosa alla preview privata, il sindaco Alessandro Betta con tutta la sua Giunta. “Avete avuto coraggio a portarlo in terra trentina, è un’opera d’arte che il Trentino doveva avere – ha sottolineato ancora Gerosa – nonostante tutte le polemiche. Segantini è una figura che dà risalto alla trentinità. E deve essere conosciuta da tutti i trentini, ma anche in tutto il Mondo. Soprattutto dai nostri ragazzi”.
A questo proposito, la vicepresidente Gerosa ha voluto “regalare” una chicca alla giunta Betta. “Oggi abbiamo individuato e trovato le risorse finanziare per avviare lo studio di fattibilità per riqualificare Villa Angerer come moderno museo”, un nuovo polo culturale per valorizzare le figure di Segantini, di Gianni Caproni e di Luigi Bonazza.
“Abbiamo lavorato per più di un anno per portarlo a casa, con grandi strette di mano – ha spiegato l’assessore alla cultura, Guido Trebo, con non poco orgoglio, ringraziando sindaco e colleghi di giunta – questo quadro è stato acquistato con l’attento utilizzo dell’avanzo di bilancio per valorizzare il nostro patrimonio culturale della città. Abbiamo investito un quinto del nostro bilancio nella bellezza che rimarrà per quelle che saranno le generazioni a venire”. L’assessore Trebo ha voluto quindi ringraziare anche i detrattori dell’opera: “Con un grande sorriso, voglio dire grazie anche a tutte le persone che si sono opposte all’operazione, diffondendo anche notizie false. Per noi sono state un incentivo per proseguire nel nostro progetto”. Il nuovo quadro di Segantini porterà “benefici economici concreti a tutto il territorio, al comparto turistico e commerciale – ha ribadito l’assessore Trebo – come mi insegna il presidente della Cassa Rurale, Enzo Zampiccoli, è importante portare valore al nostro territorio. Un investimento di valore attira altri investimenti che generano crescita e benessere per tutto il territorio”.
Venerdì 15 novcembre, alle 11.30, è prevista l’inaugurazione ufficiale della mostra “Sole d’autunno. Il capolavoro ritrovato”. Per tutta la giornata l’ingresso sarà gratuito. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 26 gennaio, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18 (giorno di chiusura, il lunedì).