Il giovane Vigile del Fuoco di Lasino: “Ad aiutare gli ucraini tornerei già domani”

Mariano Bosetti31/03/20224min
Massimo-Pedrini-vigile-del-fuoco-volontario-di-Lasino_imagefullwide


È visibilmente soddisfatto Massimo Pedrini, ventiseienne vigile del fuoco di Lasino, per essere stato fra i 44 volontari della spedizione regionale della Protezione Civile che ha portato aiuto al popolo ucraino nel mezzo di una guerra insensata.
“È stata un’esperienza che mi ha colpito profondamente – ci racconta – e che porterò con me per tutta la vita. La ripeterei senza pensarci un minuto già da domani mattina”.
Questo in breve sintesi lo stato d’animo del più giovane pompiere facente parte della spedizione nel raccontare la trasferta in Moldavia durata poco più di una settimana. Il gruppo della Protezione Civile si era messo in moto alle 5,30 di lunedì 21 marzo, giungendo a notte inoltrata a Budapest e riprendendo, dopo alcune ore di riposo, il viaggio verso la Romania. Una carovana di 11 Tir con non poche difficoltà nel percorrere strade strette, talvolta sconnesse, e soprattutto per trovare slarghi adeguati per la sosta della “carovana” con al seguito una fornita cucina mobile da campo per la sussistenza anche se talvolta, per l’impossibilità di fermarsi, si mangiava per pranzo un panino veloce riprendendo subito la marcia. Verso le 24 di martedì sono arrivati a Gura Humorului in Romania a circa 40 Km. dal confine ucraino, dove hanno potuto riposare per la seconda notte.

Qualche curiosità di viaggio: in territorio ungherese hanno dato una mano ad un autista ucraino trasportava nella sua corriera una montagna di generi di prima necessità per i suoi conterranei. Il suo mezzo si era guastato ed i Vigili de Fuoco, grazie all’officina mobile e personale specializzato, lo hanno riparato e quindi ha potuti proseguire il sul viaggio umanitario.

“Le difficoltà maggiori si sono avute alla frontiera fra Romania e Moldavia – prosegue Pedrini – Abbiamo fatto una sosta obbligata di 6 ore per controlli da parte dei doganieri, che hanno verificato tutto quello che si stava trasportando. Verso le 16,00 del terzo giorno siamo arrivati a destinazione a Ane-nii-Noi, dove per due giorni si sono svolte le operazione di scarico di tutto il materiale (tendoni, box, bagni, cucina attrezzata e altro) per l’allestimento di un campo profughi per 500 persone. Abbiamo sostato anche a Chisinau (capitale della Moldavia) presso un istituto di suore, fra cui anche una trentina di Vigolo Vattaro, dove è ospitato qualche centinaio di profughi ucraini (quasi totalità di donne e bambini). Abbiamo scaricando una motrice di beni alimentari di prima necessità. A fronte delle difficoltà di ogni genere dei profughi – conclude il giovane Vigile del Fuoco – e della povera gente moldava che cerca in tutti i modi di alleviare per quanto possibile le sofferenze di una popolazione in fuga dalla guerra, mi ha sorpreso la profonda riconoscenza di questa gente umile per la solidarietà dimostrata al punto da essere considerati quasi degli eroi”.


La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche