Il Garda Trentino pianta i “Semi di futuro” per un 2040 green
Quando un cittadino tutela il paesaggio che lo circonda, diventandone “custode”, e vive serenamente il proprio territorio, questo benessere viene inevitabilmente percepito anche da chi visita quello stesso territorio per un breve periodo o per una vacanza. Questa la premessa condivisa dal Comune di Arco e da Garda Trentino S.p.A. che ha dato vita a “Una Comunità resiliente per un territorio accogliente” il workshop tenutosi lo scorso 20 novembre sul tema della sostenibilità.
Di questo progetto lunedì 21 dicembre si è svolto in videoconferenza “Semi di futuro”, l’evento di restituzione del confronto costruttivo avvenuto tra i partecipanti: 40 attori under 40 del territorio altogardesano che si sono messi in gioco proponendo idee e soluzioni concrete per un 2040 sostenibile.
“Lavorando con costanza e seguendo sempre una determinata direzione, sono certo che arriveranno risultati concreti – ha commentato Mario Tonina, Assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione della Provincia Autonomia di Trento -. Anche la Provincia di Trento è in sintonia con questo tipo di lavoro promosso dal Comune di Arco e dall’APT: oggi lavorare con i giovani diventa sempre più importante perchè se motivati e convinti, possono trasmettere a coloro che hanno responsabilità politiche e amministrative l’input per compiere azioni concrete volte a esaltare e proteggere il nostro territorio, teatro di bellezze uniche nel loro genere”.
La collaborazione tra chi si occupa di ricerca, di politiche territoriali e i cittadini stessi è il punto di partenza per affrontare e discutere delle complesse sfide legate al cambiamento climatico: “Per noi questa è una partita molto attuale visto che proprio in questo momento stiamo studiando il nuovo posizionamento del Garda Trentino – ha affermato il Presidente di Garda Trentino S.p.A. Marco Benedetti -. Interfacciarsi con quanto emerso da questo progetto è di particolare interesse per noi perchè può integrarsi al lavoro che stiamo portando avanti”.
Questo ideale si è concretizzato con un’importante e creativa collaborazione con la Fondazione Edmund Mach, l’Università di Trento e Hub Innovazione Trentino che hanno curato gli aspetti tecnico scientifici, nell’ambito del progetto “Deep Demonstration Forging Resilience in Dolomites” co-finanziato da EIT Climate-KIC. Il workshop è stato inoltre arricchito anche dalle giovani studentesse dell’Istituto Artigianelli che hanno curato gli aspetti comunicativi dell’evento, attraverso cartoline, illustrazioni e graphic recording.
I risultati riportati quest’oggi durante l’evento di restituzione riguardavano le quattro macrotematiche oggetto del dialogo tra i partecipanti al workshop di novembre: agricoltura e cibo, mobilità sostenibile, economia circolare e tutela e promozione del paesaggio. Le idee raccolte durante il brainstorming collettivo vertevano su un’idea di futuro possibile e auspicabile nel 2040, immaginando le tappe necessarie per renderlo possibile da qui ai prossimi vent’anni. Questo processo ha avuto inizio con l’individuazione di “un seme di futuro” nel presente, ovvero un’azione da compiere nell’immediato per gettare le basi per l’avvenire: questi i primi passi per un approccio sistemico e ‘circolare’ al territorio che favorisca lo sviluppo socio-economico in ottica sostenibile.