Il Garda sogna il riconoscimento Unesco: il Forum Rotary rilancia la candidatura

Nicola Filippi05/05/20255min
GARDA PANORAMA TURISMO


 

Il Lago di Garda torna protagonista della scena culturale e istituzionale, e lo fa con slancio grazie all’impegno congiunto dei Rotary club delle tre sponde – Salò-Desenzano per quella bresciana, Peschiera per quella veronese, Riva del Garda per quella trentina – che rilanciano la storica candidatura del Garda a “Patrimonio mondiale di gusti, tradizioni e culture”.

L’occasione è la trentesima edizione del “Forum del Garda”, in programma martedì 6 maggio alle ore 18, presso la sala convegni dell’Antica Cascina San Zago a Salò. Un appuntamento annuale, nato nel 1994, che ruota ogni anno tra i club gardesani e che, in questa edizione curata dal Rotary bresciano, mira a riaffermare con forza l’unicità del lago e il suo valore internazionale.

Una candidatura che parla di bellezza, storia e futuro
Il tema scelto – “Lago di Garda patrimonio mondiale di gusti, tradizioni e culture” – racchiude in sé l’ambizione di vedere riconosciuta a livello globale l’identità profonda del lago più grande d’Italia. Un’identità costruita nel tempo grazie alla ricchezza del paesaggio, alla varietà delle culture che si sono sviluppate sulle sue sponde e alla straordinaria qualità della sua offerta enogastronomica.

“Parliamo di un territorio che unisce storia antichissima, biodiversità unica e una cultura materiale e immateriale che merita attenzione e tutela internazionale,” spiegano gli organizzatori. Non è la prima volta che il Forum affronta questo obiettivo: già nel 2016, nella ventitreesima edizione curata dal club di Riva, si discusse della possibilità di una candidatura Unesco.

 

 

I relatori e il programma
L’incontro, moderato dalla giornalista Nunzia Vallini, si aprirà con i saluti di Franco Baratti, presidente del club bresciano, del governatore del Distretto 2050 Massimiliano Pini e del governatore del Distretto 2060 Alessandro Calegari. A seguire, una serie di interventi che offriranno una panoramica completa sul valore culturale e ambientale del Garda.

Francesco Perfetti, presidente del comitato scientifico, parlerà di “Il Lago di Garda, patrimonio ideale dell’umanità”;

Fabio Gaggia, dell’Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona, interverrà su “Il Lago di Garda nella cultura”;

Romano Turrini, storico arcense, affronterà il tema de “Il Lago di Garda, le tradizioni nelle immagini e nella letteratura”;

Claudio Macca, nutrizionista, chiuderà il ciclo delle relazioni con “Il Lago di Garda e la sua mediterraneità”, sottolineando il legame tra dieta gardesana e patrimonio alimentare riconosciuto dall’Unesco.

Alle 19.30 si terrà la tavola rotonda conclusiva e, alle 20, l’incontro conviviale dal titolo “La cucina del Lago di Garda”, che offrirà ai presenti un assaggio concreto di quella tradizione gastronomica tanto celebrata.

Il valore del Forum e l’impegno dei Rotary
Il Forum del Garda non è solo un evento culturale, ma anche un laboratorio di idee e progetti condivisi. “Nonostante le differenze istituzionali tra le tre sponde, i club Rotary del Garda si riconoscono in una visione comune: quella di un lago unito da valori, interessi e storia condivisa”, sottolineano i promotori.

Il Rotary, d’altronde, non è nuovo a progetti di ampio respiro: con oltre 1,2 milioni di soci in tutto il mondo, è una delle più grandi realtà internazionali al servizio della società civile. Anche il Forum si inserisce in questo solco: un’iniziativa che mette al centro il bene comune, il superamento dei confini amministrativi e l’amore per il territorio.

Un patrimonio da proteggere e raccontare
Il Lago di Garda è un mosaico di memorie, sapori e paesaggi: dagli antichi insediamenti del Paleolitico alle palafitte dell’Età del Bronzo, dalle ville romane ai castelli medievali, fino agli ulivi, ai vigneti e alle acque cristalline che ancora oggi incantano viaggiatori da tutto il mondo.

Il Forum vuole essere un passo concreto verso una candidatura che guarda lontano, ma parte dal cuore della comunità. E proprio qui sta la forza dell’iniziativa: nella consapevolezza che il Garda, per essere davvero riconosciuto patrimonio dell’umanità, deve prima di tutto essere sentito e vissuto come tale da chi lo abita e lo ama ogni giorno.