Green pass falsi anche in Trentino e Alto Adige, perquisizioni e sequestri

Redazione15/12/20214min
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Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, la Questura di Trento ha eseguito e eseguite 40 perquisizioni locali e 67 sequestri preventivi, nell’ambito di una complessa indagine relativa alla messa in commercio di certificazioni vaccinali “green pass” radicalmente false, ma in grado di resistere anche ai controlli possibili mediante l’apposita app di verifica.
In pratica, persone che non avevano mai ricevuto alcun vaccino né eseguito alcun tampone potevano disporre di green pass prodotti aggirando i presidi di sicurezza informatica dei sistemi sanitari di Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto, attraverso intrusioni illegali.
Allo stato delle indagini preliminari, risultano essere stati acquistati da oltre 120 persone falsi green pass prodotti violando i sistemi sanitari regionali non già in via diretta, ma sfruttando i canali di accesso messi a disposizione delle farmacie per inserire i codici dei tamponi e dei vaccini effettuati e così generare il green pass. Le relative credenziali di accesso risultano carpite mediante sofisticate tecniche di phishing, attraverso email che simulavano quelle istituzionali del sistema sanitario, inducendo i titolari a collegarsi ad un sito web, anch’esso falso, perfettamente identico a quello del sistema sanitario.
In altri casi, i falsi green pass risultano prodotti ricorrendo a servizi di chiamata VoIP internazionali, capaci di camuffare il vero numero di telefono del chiamante e simulare quello del sistema sanitario regionale. In tali casi il simulato agente di servizi di supporto tecnico della Regione interessata induceva il farmacista ad installare nel proprio sistema un software di assistenza a distanza, che consentiva di assumere il controllo da remoto del computer e rubare così le credenziali di accesso ai sistemi informativi regionali.
Gli utilizzatori dei falsi green pass sono stati sinora localizzati anche in Trentino e Alto Adige, oltre che nelle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Como, Grosseto, Messina, Milano, Monza-Brianza, Reggio Calabria e Roma, ma sono in corso accertamenti finalizzati a definire il numero reale, che si stima essere assai più ampio, di coloro che si sono rivolti nel tempo all’organizzazione criminale oggetto delle indagini per sfruttarne gli illeciti servizi.
Le perquisizioni, operate dai vari Reparti della Polizia Postale e delle Comunicazioni interessati sul territorio nazionale hanno riguardato le 15 persone già sottoposte ad indagini quali ipotetici appartenenti all’associazione criminosa che risulta aver assicurato la regia degli accessi abusivi ai sistemi informatici e delle conseguenti falsificazioni, nonché 67 dei loro clienti.
Con la collaborazione del Ministero della Salute, i falsi green pass individuati sono stati disabilitati, in modo da impedirne ogni ulteriore utilizzo.

Nell’ambito regionale, l’attività condotta dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Trentino Alto Adige si è concretizzata nell’esecuzione di due distinte perquisizioni condotte nei confronti di un uomo ed un donna, cinquantenni, residenti rispettivamente nelle provincie di Trento e di Bolzano, ai quali è stato contestato il possesso dei Green Pass, rinvenuti in forma digitale sui relativi smartphones. I soggetti sono stati conseguentemente denunciati in stato di libertà per accesso abusivo a sistema informatico e falsità materiale commessa da privato, continuati e in concorso. I documenti digitali sono stati sequestrati per le ulteriori verifiche e determinazioni da parte dell’A.G. procedente.

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