Giovedì Paolini nel Castello delle Meraviglie
Per «Il castello delle meraviglie», giovedì 27 luglio Marco Paolini porta in scena nella splendida cornice della Lizza, il prato del castello di Arco che domina l’Alto Garda, «U. Piccola odissea tascabile», reading dedicato alle migrazioni, al viaggio e alla ricerca del luogo giusto, della parte giusta, del modo giusto. Con lui, Lorenzo Monguzzi, straordinario interprete della musica di scena di tanti lavori dell’artista veneto. Inizio alle ore 21.30, ingresso unico 10 euro (gratuito fino a 14 anni). In caso di pioggia, al Centro giovani Cantiere 26 (via Paolina Caproni Maini 26/E).
«U» è un’odissea tascabile ridotta a un oratorio diviso in movimenti, rapsodie ballate e frottole. È preceduto da un’invocazione, un preludio diviso in cadenze che anticipa brevemente sia la vicenda sia le chiavi di lettura. La storia di U non finisce con il ritorno in patria. Un epilogo serve a narrare la morte di U non come prevista dall’indovino Tiresia, ma come immaginata da Dante, in mare. La narrazione di Paolini viaggia su invenzioni di linguaggio immediato, pop, politicamente scorretto ma che mantiene fedelmente tutte le corrispondenze con le tappe, gli incontri e le peripezie del viaggio omerico. L’oralità riassume i canti dell’Odissea attraverso una sorta di verso libero che a tratti si fa ritmo sonoro, ballata che viaggia tra luoghi comuni, gli oggetti simbolo e feticci del nostro tempo trattati come isole di spazzatura galleggianti in mare. Non c’è compassione nella lingua quando descrive la terra, il mare è l’unico luogo dove essa può ancora avere un senso. È una storia tagliente questa narrata dal punto di vista di chi per salvarsi deve mentire, travestirsi, ingannare, combattere. La rotta tortuosa di U incrocia altre traiettorie di naufraghi. La barca di U è diventata una flotta. Per ridare dignità a un milione di odissee serve immaginarne il coraggio, la bellezza e l’astuzia e non solo l’orrore. Serve stupore e non solo pietà, serve ironia dentro la tragedia.