Finanza: sequestrati sette etti di hashish, arrestato italo-tunisino. Aveva anche lingotti d’oro

Nella giornata di venerdì 8 novembre i finanzieri della Compagnia di Trento hanno portato a termine l’ennesima operazione a contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione è il frutto di un’attività eseguita al termine di una serie di mirati accertamenti compiuti per svariati giorni, supportati da alcune informazioni raccolte tra gli abitanti del quartiere di Roncafort.
A cadere nella rete dei militari è stato un cittadino italiano di origini tunisine di 27 anni, senza attività lavorativa ma, ciò nonostante, con un tenore di vita particolarmente elevato: risultava essere abituale frequentatore dei ristoranti più lussuosi, con un debole per le auto di grossa cilindrata e gli abiti delle migliori griffe. Era inoltre residente in una villa su tre piani nell’altopiano della Vigolana.
Nel corso di un pedinamento, i finanzieri notavano che il soggetto effettuava con l’autovettura degli itinerari particolarmente complicati, senza seguire la via più breve. I sospetti crescevano allorquando il sospettato, dopo aver posteggiato, eseguiva delle operazioni all’interno dell’automobile. I militari decidevano quindi di controllare l’uomo, intimando l’alt alla Mercedes alla quale era alla guida. L’uomo, improvvisamente, innestava la retromarcia cercando di sottrarsi al controllo, speronando con tale manovra un’auto civetta dei finanzieri che gli sbarrava la strada. Si dava quindi alla fuga a piedi ma veniva prontamente raggiunto e fermato dai finanzieri, nonostante gli ulteriori tentativi di divincolarsi e colpire gli agenti. Dopo averlo bloccato, i finanzieri procedevano all’ispezione dell’autovettura sulla quale viaggiava, rinvenendo circa 7 etti di hashish occultati nel sedile anteriore. I primi esami della sostanza permettevano di appurare che la qualità della medesima era particolarmente elevata e di difficile reperimento sulla piazza trentina, tanto da consentire la possibilità di fornire, sul mercato illegale degli stupefacenti, oltre 700 dosi per un valore di oltre 20 mila euro.
Immediata anche la perquisizione dell’abitazione dell’uomo con il supporto delle unità cinofile: le operazioni consentivano di rinvenire, occultati all’interno di arredi situati nella cucina e nel salone, ben 15 mila euro in contanti, 2 lingotti d’oro per un valore di circa 10 mila euro e, inoltre, svariati apparati cellulari ed altri elementi a conforto dell’ipotizzata attività di spaccio. Attività particolarmente redditizia, se si considera che, oltre al tenore di vita sopra descritto, all’interno della villa poteva usufruire anche di vasca con idromassaggio, una sala adibita a palestra ed un altro locale adibito a sala-cinema.
E non solo: all’interno di un cassetto erano raccolti tutti gli articoli di giornale che narravano gli episodi di cronaca che lo avevano visto protagonista: dai primi danneggiamenti nei confronti di autovetture, per i quali era stato accusato all’età di 19 anni, fino all’efferata aggressione nei confronti di un finanziere, percosso all’esterno di un noto locale. A seguito del pestaggio, il finanziere era stato portato al pronto soccorso del Santa Chiara in condizioni gravissime, rimanendo in coma per parecchi giorni per poi, fortunatamente, ritornare alla vita normale, sebbene con una invalidità del 15 per cento.
L’italo-tunisino veniva tratto in arresto e ristretto presso la Casa Circondariale di Gardolo.