Fibra in Trentino, lo “stato dell’arte”
Attualmente il Trentino conta poco più di 116mila linee FTTH (Fiber To The Home, fibra fino a casa) in condizione di vendibilità (quindi attive e disponibili sul mercato) per le aree a fallimento di mercato realizzate con il progetto BUL tramite concessione assegnata a Open Fiber. Tale numero garantisce già ora il raggiungimento in banda ultralarga FTTH a circa il 55% della popolazione residente e, stando ai dati in possesso dell’amministrazione, posiziona la nostra provincia al settimo posto, davanti a regioni come la Lombardia (decima con il 47%), il Veneto (undicesimo con il 45%) e l’Emilia Romagna (tredicesima con il 39%).
Il progetto BUL (Banda Ultra Larga) è stato lanciato dal Ministero per lo Sviluppo Economico con l’obiettivo di ridurre il divario digitale (digital divide) delle aree bianche o periferiche rispetto ai centri urbani e per garantire la connettività in fibra ottica FTTH, la migliore ad oggi disponibile sul mercato per velocità e stabilità. In Trentino è Open Fiber la società che si è aggiudicata i bandi pubblici di Infratel e che si sta occupando della realizzazione di reti ultraveloci.
Alle linee realizzate nell’ambito del progetto BUL da Open Fiber si aggiungono le circa 96mila di TIM già attive nei comuni di Andalo, Arco, Pergine Valsugana, Pinzolo, Riva del Garda, Trento, Volano e Rovereto, comune quest’ultimo in cui esiste una leggera sovrapposizione tra i due operatori.
Il totale delle linee FFTH, e quindi con banda ultralarga fino a 100Mbps sul territorio provinciale, risulta pertanto essere superiore alle 210mila unità.
Sempre FTTH sono poi le circa 2mila linee già realizzate in passato da Trentino Network nei maggiori distretti industriali della provincia e a servizio delle imprese.
La condizione orografica in cui si opera, contrariamente a quanto affermato dall’articolo, è molto rilevante da momento che incide pesantemente sia sui costi dei cantieri (circa il 30% più onerosi rispetto a quelli realizzati in pianura) sia sulla dispersione, molto maggiore nelle aree a bassa densità demografica come appunto le zone montuose. Risulta inoltre improprio attribuire al Trentino i dati di una classifica che contempla insieme sia il Trentino sia l’Alto Adige, territorio quest’ultimo che ha una situazione molto diversa da quello trentino e che, tra l’altro, è l’unica provincia in Italia a non aver aderito al bando BUL – Banda Ultra Larga.
A fine 2022 i comuni con progetti esecutivi BUL consegnati erano 206, in altri 202 si erano avviati i cantieri e in altri 116 municipi le linee erano già disponibili agli operatori (il numero dei comuni fa riferimento al 2016, anno di avvio del progetto BUL, e quindi prima dei processi di fusione che hanno interessato diversi municipi trentini).
“Se fino qualche anno fa accusavamo un leggero ritardo, è anche vero che negli ultimi due anni il piano BUL ha vissuto una importante accelerazione ed entro la fine del 2023, i primi mesi del 2024 per alcune situazioni più complesse, tutti i cantieri saranno completati, consegnando così al Trentino una rete in fibra ottica al passo con i tempi” le parole di Paolo Simonetti, dirigente generale dell’Unità di missione strategica per l’innovazione nei settori energia e telecomunicazioni.
Si parla di banda ultralarga sia per le linee FTTH sia per le linee FTTC (Fiber To The Cabinet), con la fibra cioè che arriva fino agli armati dell’operatore e che prosegue in rame fino al singolo appartamento.
Questa tipologia di connessione garantisce buoni prestazioni per velocità e stabilità, con potenzialità in download da 30 a 200 Mbps, ed è attualmente quella disponibile per l’86% delle famiglie trentine.