FASCIA LAGO QUALE FUTURO? A RIVA DEL GARDA LA SERATA CON MICHIL COSTA E BEPPO TOFFOLON DI ITALIA NOSTRA

Moderato dal giornalista Walter Nicoletti, organizzato dal Comitato Olivaia, WWF Trentino, Italia Nostra, Comitato Sviluppo Sostenibile e associazione Riccardo Pinter, l’incontro di questa sera all’Auditorium del Conservatorio Bomporti di Riva del Garda è seguito da tante persone. Posti a sedere esauriti per ascoltare i relatori sul futuro della fascia lago, dell’area ex Cattoi e della zona del Linfano in comune di Arco. Il dibattito è introdotto dal giornalista Nicoletti che riassume alcuni dati territoriali in materia di turismo. Turismo “green” ed “ecostenibile” sono argomenti in natta crescita e suscitano interesse da parte di chi va in vacanza. “Qualità dell’offerta – dice Nicoletti – e non quantità, ma organizziamo il sistema locale con distretti green e condivisioni amministrative, progetti partecipati e coerenza tra ciò che si dice e ciò che si propone”. Relatori Michil Costa e Beppo Toffolon.
Michil Costa, albergatore in Corvara Val Badia di una struttura alberghiera, ma soprattutto esponente storico della Maratona delle Dolomiti, impegnato politicamente illustra grazie a delle slide il perché si va in vacanza e come dev’essere la vacanza.
“Si viaggia per capire – afferma – come va il mondo. Goethe dove va? in Italia? Poi nascono i Grand’Hotel strutture finanziate dai commercianti, nei luoghi dove andavano i pellegrini. Il turista diventa il portafogli”. Poi dalla fine ‘800 si entra nel ‘900, il turismo cambia, e oggi? “Oggi lo sport vende – prosegue – fino ad arrivare allo stress da tempo libero, sia da parte dei turisti sia da parte degli operatori, perché essi devono dare di più al cliente. Dunque chiediamoci cos’è il benessere, se penso di più al profitto che al benessere dell’ospite, dove sta il mio benessere”? Limiti, questo dice Costa, è necessario porsi dei limiti. “60.000 letti nella sola Val di Fassa – dice – ma è questa la soluzione? Anche il Garda trentino aumenta sempre stagione dopo stagione, le Dolomiti “pandemonio” dell’umanità non patrimonio. Ci stiamo mangiando il pianete, la natura, stiamo dimenticando l’amore per noi stessi. Auguro fortemente la chiusura dei passi dolomitici, la gente vuole venire in bicicletta. 35.000 richieste per la Maratona delle Dolomiti, eppure all’inizio ci davano per matti. E qui a Riva c’è la bellezza, la Spiaggia degli Olivi. Va riscoperta e rivalutata, fare mega resort non è la soluzione. Guardate Madrid, hanno deciso di non fare più letti, Bolzano di non allargare l’aeroporto. Non possiamo sempre e solo parlare di strategia di marketing. Questo funziona solo se ci sono idee condivise, partendo dalle banalità. Una doccia che funziona, un letto comodo e una buona colazione, è da queste tre cose che si deve partire”.
È toccato quindi a Toffolon illustrare gli ultimi Piani Urbanistici, partendo da quelle che lui, all’inizio ma anche alla fine ha definito il “migliore che mai sia stato redatto”, ossia quello il PUP del 1967. “Con qualche aggiustatina – nello specifico – ritengo sia il migliore di tutti quelli che sono stati redatti negli anni a seguire, compreso gli ultimi che sono in scadenza e che ora è necessario sia deciso cosa e come fare. L’arrivo degli investitori (chiamo il richiamo alla zona ex Cattoi, recentemente acquisita da privati, ndr) significa certamente problemi, ma anche opportunità. Nel PUP del 1967 era addirittura previsto l’aeroporto del garda in zona Linfano, e insediamenti sulla cresta del Monte Brione, cose che oggi ci fanno sorridere ma conteneva, tutto sommato, idee tutt’ora attuabili senza stravolgimenti in fascia lago. Costruzioni che dovevano armonizzarsi con l’ambiente, e a questo proposito dico subito che il rifacimento della gelateria a Punta Lido questi canoni non li rispetta affatto (applauso della sala, ndr). Era previsto togliere tutte le recinzioni, con superfici che per i due terzi erano destinate a verde pubblico, con ampie superfici alberate. Nessuna costruzione non era prevista se non al servizio del parco urbano attrezzato. Era il 1967”.
La serata si è prolungata poi con numerosi interventi da parte del pubblico e dei vari esponenti di associazioni, uno del sindaco di Arco Alessandro Betta “chiamato in causa” per la zona del Linfano e di Renato Ballardini, il quale ha detto chiarameneo (secondo lui, ovviamente, e raccogliendo l’applauso dei molti presenti) che l’amministrazione comunale rivana “deve” riacquistare l’area ex Cattoi e destinarla a verde pubblico. In sala anche il sindaco di Nago Torbole Gianni Morandi e il presidente dell’Unione Albergatori Enzo Bassetti.