Elezioni Riva del Garda: Paolo Grossi, il volto civico di “Rivanità”
In un panorama politico spesso dominato da bandiere e logiche di partito, Paolo Grossi si candida a sindaco di Riva del Garda con un messaggio chiaro e controcorrente: superare gli steccati ideologici per rimettere il cittadino al centro delle scelte. È questa la rotta tracciata da Rivanità (“nome che all’epoca mi ha suggerito l’amico giornalista Sergio Molinari”) la coalizione civica che dal 2005 si propone come voce indipendente e oggi rilancia la sfida amministrativa con un programma che parla di ascolto, ambiente, cultura e partecipazione.
Nel corso della video-intervista rilasciata a La Busa–Telegarda Trentino, Grossi ha delineato le direttrici del suo progetto politico, definito non come “programma elettorale” ma come manifesto civico. “Non proclami roboanti – ha precisato – ma pochi punti concreti. Il Comune non deve essere l’unico attore, ma il primo promotore e facilitatore delle iniziative sociali e solidali”.
Una visione dal basso
La proposta di Grossi parte da un principio basilare: ascoltare la cittadinanza. “Ascoltare con il cuore per parlare al cuore delle persone”, ripete spesso il candidato, sottolineando la necessità di una politica empatica, radicata nei bisogni reali, lontana dai tecnicismi e vicina alla gente. Una proposta che si concretizza anche con l’istituzione dello sportello itinerante nelle frazioni e nei rioni: un “Comune che va verso il cittadino”, soprattutto verso chi è più fragile.
Casa, giovani e social housing
Altro punto focale del programma riguarda l’emergenza abitativa. Grossi propone un intervento deciso sul fronte della casa, con il recupero del patrimonio edilizio esistente – in particolare nel centro storico – per creare alloggi a prezzi calmierati destinati a giovani famiglie, anziani e pensionati, attraverso formule di locazione con riscatto. Non manca un accento forte sulla regolamentazione degli affitti turistici brevi, tema oggi cruciale per la vivibilità del territorio.
Ai giovani è dedicata una proposta innovativa: un organismo di rappresentanza elettivo, con funzione consultiva e presenza attiva nelle sedute consiliari. Un modo per dare loro voce, non solo nelle politiche giovanili, ma nella visione complessiva della città.
Cultura e identità: no alla “cancellazione della memoria”
Centrale nel manifesto di Rivanità è la salvaguardia del patrimonio culturale. Grossi boccia la trasformazione del cinema-teatro Perini in attrazione espositiva temporanea: “Non si cancellano così pezzi di storia rivana. Serve un teatro vero, un auditorium adeguato, una sala cinematografica degna”. La proposta? Restituire a Riva un teatro sociale, luogo di cultura, spettacolo e socialità.
Ambiente e mobilità: stop al cemento, sì alla sostenibilità
“Basta mani sulla città”, dice Grossi, che si oppone fermamente alla cementificazione selvaggia. Il suo piano punta alla valorizzazione dell’esistente, alla promozione delle energie rinnovabili e all’incentivazione della mobilità leggera, con zone di sosta gratuite o a basso costo per i residenti e il potenziamento del servizio Bus&Go.
Salute, sicurezza e prossimità
Sanità e sicurezza sono altri due pilastri della visione grossiana. Tra le proposte: l’istituzione della Guardia Medica Pediatrica nei weekend e festivi e il potenziamento del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Arco, con focus su geriatria e ortopedia. Sul fronte della sicurezza urbana, Grossi rilancia la figura del vigile di quartiere, per una presenza attenta, continua e di prossimità.
In un tempo in cui le parole “partecipazione” e “servizio” rischiano di apparire vuote, Paolo Grossi tenta di rianimarle con contenuti e proposte concrete. Riva del Garda, dice, “non deve essere una città né addormentata né caotica, ma viva, accogliente e protagonista del suo futuro”. Il 2025 potrebbe essere l’anno di una nuova “rivanità”, fatta non solo di nomi, ma di volti, idee e scelte condivise.