È tornato il fuoco propiziatorio del Carnevale di Varignano
Dopo due anni di stop a causa della pandemia, è tornato il tradizionale “Addio al Carnevale” a Varignano di Arco, una delle manifestazioni folkloristiche più antiche dell’Alto Garda e tra le più apprezzate della regione.
Una folla ha simpaticamente invaso le vie della frazione del Romarzollo per rivivere l’antica tradizione, che si era fermata solo nel dopoguerra, e dimostrare la voglia di ritorno alla normalità, anche se la pandemia impone ancora prudenza.
L’evento è organizzato da molti anni dal “Comitato Valorizzazione Varignano”, guidato da Graziano Parolari con il coinvolgimento di numerosi volontari che hanno lavorato alacremente per essere in regola con la burocrazia e le difficoltà organizzative sempre più crescenti.
Questi i gruppi partecipanti:
Mati per el Carneval: Divertirsi è bello
Comitato Santi Antonio e Marcello: Nem en maschera!
Varignano 2: Varignatrae
I sboldri: La sboldra fattoria
Varignano 1: I Grettini che Varignam
Comitato Carnevale Dro: I vikinghi
Arco Iris Dance: Con Raffaella Carrà
Varignano 3: I bacani
Un carnevale storico che ha origini lontane ma nel quale si ritrova tutta la tradizione locale. Il via alle 14 con la presentazione dei gruppi, poi la sfilata di maschere, carri e i tradizionali “Carnevali”, baldacchini di alloro e bambù, per le vie di Varignano e Vigne fino a raggiungere il colle che domina la frazione arcense per il momento clou, ovvero la solenne bruciatura dei “carnevali” e la distribuzione di grostoli (confezionati), bibite, vin brulé e the caldo.
Non è mancata la cantilena che accompagna da sempre il falò finale:
Carnevàl dala bruta gial
dala bruta pèl
smaca i òvi col martèl
el martèl l’è descosì
tuti i òvi fòr de lì.
Eviva la Quaresima
che l carnevàl l’è nà
polénta e pessatine
doman se mangerà.
Una festa pagana che affascina e attira numerose persone provenienti da tutto l’Alto Garda, con molti partecipanti sui carri e tantissima gente che vuole vivere un carnevale diverso. Il Coronavirus stavolta non è riuscito a cancellare l’evento che finalmente dopo due anni è tornato ad infiammare la colline del Romarzollo.