È nato il Distretto Economia Solidale

Redazione25/02/20254min
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Con una cerimonia ospitata presso la Sala Depero, i 32 soggetti firmatari si sono impegnati a dar vita al Distretto dell’Economia Solidale “Per il reinserimento sociale e lavorativo delle persone in esecuzione penale”. Il logo, che raffigura una casa stilizzata aperta verso l’esterno con due tessere colorate, simboleggia le iniziative e i progetti dedicati al loro reinserimento. Un percorso che comprende anche il punto “Spini Pizza” – iniziativa promossa dalla Procura della Repubblica di Trento – destinato a svilupparsi attraverso nuove opportunità in futuro e la cui realizzazione vedrà la collaborazione tra la Provincia e i soggetti firmatari del DES, mentre la gestione sarà a cura di Enti del terzo settore coinvolti in un apposito procedimento di co-progettazione.
Alla firma dell’Accordo sono intervenuti il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessore alla salute e politiche sociali Mario Tonina, il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini, i procuratori della Repubblica di Trento Sandro Raimondi e di Rovereto Orietta Canova e molte altre autorità.
A dare il benvenuto in Sala Depero è stato il presidente del Consiglio provinciale Soini che ha parlato di “un passo avanti nei servizi rivolte alle persone che si trovano in esecuzione penale” e del “lavoro come chiave del reinserimento sociale”.

 

 

“È motivo di orgoglio – ha quindi proseguito il presidente Fugatti – vedere riuniti attorno a questo tavolo tutti gli attori principali della nostra comunità, in un percorso innovativo a livello nazionale. Un percorso che punta al reinserimento sociale e lavorativo, al sostegno delle persone in esecuzione penale che vogliono rientrare nel mondo del lavoro. Anche su questo fronte, il Trentino, con la sua speciale autonomia, vuole essere un modello”.
Il procuratore Raimondi ha spiegato come “il reinserimento rappresenti la chiave per non delinquere più”, auspicando che il progetto consenta di “lanciare un ponte fra carcere e cittadinanza”.

L’Accordo volontario ha tra gli obiettivi principali il rafforzamento della responsabilità territoriale, la creazione di nuove opportunità lavorative per i detenuti e i soggetti in semilibertà, la promozione di percorsi formativi professionalizzanti e il sostegno all’inclusione sociale dei minorenni sottoposti a provvedimenti giudiziari.
Elemento centrale dell’Accordo è il Distretto dell’Economia Solidale (DES), articolato in tre categorie di soggetti:

Promotori, che ne curano la programmazione e la diffusione;
Gestori, responsabili della realizzazione degli interventi e della formazione dei beneficiari;
Sostenitori, che mettono a disposizione risorse, spazi e competenze per lo sviluppo delle attività.

 

Gli impegni dei soggetti sostenitori prevedono, tra le altre azioni, l’informazione alle imprese su incentivi per l’assunzione di persone in esecuzione penale, la promozione di iniziative culturali e sociali per l’inclusione e il supporto al progetto di ristorazione esterno al carcere “Spini Pizza”. Organizzazioni di categoria, fondazioni e associazioni di volontariato contribuiscono con risorse e azioni specifiche per favorire il successo del progetto.
I soggetti gestori sono Enti del terzo settore accreditati in ambito socio-assistenziale individuati tramite apposite procedure di evidenza pubblica.