È nata «Piazza Costituzione» a Riva del Garda

Prende il via idealmente il 25 aprile, anniversario della Liberazione, negli spazi che il Museo Alto Garda ha dedicato alla mostra permanente «Achtung Banditen» (sui fatti del 28 giugno 1944, snodo cruciale della Resistenza trentina) il progetto «Piazza Costituzione», nato per ricordare e rafforzare i principi democratici su cui si basa la convivenza civile e le regole fondamentali del Paese.
«Piazza Costituzione» è un percorso rivolto in particolare alle generazioni più giovani, ma non solo, che punta a rimettere al centro della discussione pubblica e dell’azione civica anche a livello locale l’importanza dei valori democratici e dei diritti universali, del rispetto delle diversità e del principio di bene comune come paradigmi dell’agire sociale.
Si tratta di un processo partito in maniera spontanea dal basso che hai incontrato subito all’avallo istituzionale del Comune di Riva del Garda, che lo ha riconosciuto nel solco delle proprie priorità e ha deciso di intervenire su questi temi valorizzando gli sforzi e le competenze dei promotori, a beneficio dell’intera comunità. Il nome «Piazza Costituzione» è stato scelto perché rappresentativo di un luogo fisico della città, ma anche perché richiama simbolicamente una agorà aperta, alla quale tutti possono partecipare, contribuendo con il proprio apporto in relazione ai contenuti della Carta costituzionale.
Il progetto è promosso da alcuni dei principali attori del territorio impegnati a vario titolo in attività di tipo culturale e sociale: le Aziende pubbliche di servizi alla persona «Casa Mia» e «Città di Riva», le cooperative sociali Arcobaleno, Ephedra, Eliodoro, Garda 2015 e Mimosa, e il Gruppo dialogo Verbiti. La presentazione alla stampa si è tenuta nella mattina di martedì 24 aprile al terzo piano della Rocca, presenti per l’Amministrazione comunale gli assessori Renza Bollettin (cultura), Lucia Gatti (politiche sociali, familiari e per i giovani) e Alessio Zanoni (in qualità di ideatore del progetto), e la vice segretaria generale Anna Cattoi; con loro padre Gianfranco Maronese e Annamaria Guella (Sala Dialogo dei missionari Verbiti); Mariacristina Rizzonelli (Apsp Casa Mia); Chiara Dossi e Paolo Tonelli (cooperativa Arcobaleno); Fabrizio Bettoni (cooperativa Ephedra); e Alessandra Cattoi (giornalista che ha aderito al progetto).
Il progetto si svilupperà in tappe successive per 12 mesi partendo non a caso il 25 aprile, ricorrenza della festa della Liberazione, e terminando lo stesso giorno del 2019. Durante il corso dell’anno ognuna delle realtà che aderisce al progetto realizzerà una iniziativa diversa, ciascuna sulla base della propria specificità, pur mantenendo come punto fermo la condivisione degli obiettivi condivisi. Le diverse iniziative che si avvicenderanno lungo tutto l’anno si articoleranno in spettacoli teatrali, laboratori, mostre, concerti, tavole rotonde, conferenze, testimonianze o performance artistiche.
Il primo appuntamento si terrà nella Sala Dialogo della sede dei missionari Verbiti a Varone lunedì 7 maggio (inizio alle ore 20.30) all’interno del percorso Nuovi Orizzonti, in cui sarà ospite Grègoire Ahongbonon, l’uomo che in Africa libera i malati di mente in catene, e che ha ricevuto diversi riconoscimenti per la sua attività.