Coronavirus: la tecnologia “salva” le lezioni scolastiche
Grazie alle piattaforme virtuali come Skype, applicazione che permette la videochiamata in rete, “Zoom” o “Moodle” gli Istituti scolastici suppliscono all’emergenza di non poter avere gli studenti in classe. Si fa tutto “online” e il sistema funziona. Sono oltre settemila gli studenti del Garda trentino che possono continuare a studiare grazie alla rete e agli insegnanti che sono in grado di gestire le lezioni via internet. Undici Istituti che davanti all’emergenza si sono fatti trovare pronti, quasi da un giorno all’altro per continuare a fare lezione davanti ad uno schermo di un computer. Piattaforme “open source” come Jitsi Meet, ad esempio, permettono agli studenti dell’Istituto Comprensivo valle di Ledro di seguire le lezioni con Moodle, ossia un “ambiente informatico” per la gestione dei corsi (è distribuito in più di 200 Paesi al mondo). Stessa “storia” al Maffei rivano dove il professor Stefano Lotti, autentico “pioniere” delle lezioni digitali a distanza, è preparato da tempo su questo sistema didattico (sempre Moodle) perché sono oltre 15 anni che viene utilizzato. Idem al Floriani (Moodle o Zoom) sempre di Riva, dove l’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus sta dando un impulso a ciò che fino a ieri, magari, era solo “sperimentazione.” Anche ad Arco, ovviamente, si sta lavorando sulla didattica a distanza con piattaforme come “IcArcoLab” curata dal maestro Manara, oppure G-Suite ed altro che permettono agli studenti di frequentare quando possono. Non tutti, infatti, possono trovarsi alla stessa ora e allo stesso giorno davanti allo schermo di un personal computer viste le esigenze familiari in un momento di emergenza come questo.