Con il Mercatino di Arco è tornata la magia del Natale
Ha preso il via oggi la 26a edizione del Mercatino di Natale di Arco, dopo due anni di crisi a causa della pandemia. Non che quest’anno vada meglio a causa della crisi energetica, ma agli occhi del visitatore si tratta di un ritorno alla normalità. Infatti sono tornate al completo le casette attorno alla Collegiata e nei Giardini pubblici tanti piccoli abeti illuminati segnano la tradizione. Anche lo scampanellio degli asinelli coni bambini in groppa è un chiaro segnale che ad Arco sia tornata la festa più importante dell’anno. Sempre affasciante anche il mapping sui palazzi del centro, come Municipio e i palazzi Marchetti e delle Canoniche, che trasforma la città in un ambiente fiabesco.
I discorsi ufficiali si sono tenuti al ristorante La Lega alla presenza dei sindaco Alessandro Betta, di alcuni assessori e dei vertici di Assocentro con il presidente Andrea Cobbe che ha voluto ringraziare tutti gli “attori” che hanno contribuito alla realizzazione di questa edizione della ripartenza.
Il Consorzio degli operatori del Centro storico ha vinto gara di appalto del Comune, che per la prima volta ha fatto un bando per l’organizzazione del Mercatino natalizio.
È soddisfatto il presidente di AssoCentro Andrea Cobbe sull’avvio della principale manifestazione invernale della Città delle Palme, ben consapevole di tutte le difficoltà affrontate per combattere la crisi energetica, nella speranza he quest’anno dovrebbe portare numeri importanti di visitatori. Già oggi, primo giorno, le casette erano affollate. Per contenere i consumi sono stati piazzati alcuni timer che accenderanno le luminarie lo stretto tempo necessario.
Presente anche l’ex presidente di Assocentro Bruno Lunelli, colui che ha fortemente voluto il Mercatino di Natale ad Arco nel 1997: “Proprio in questa sala della Lega abbiamo deciso di fare il Mercatino di Natale per contrastare il fuggi-fuggi di clienti verso i centri commerciali del veronese. Da noi c’erano solamente le aperture delle Domeniche d’argento e d’oro. Alcuni erano scettici ma, quasi senza saperlo, abbiamo dato il via al turismo invernale nell’Alto Garda con l’arrivo di oltre 500mila turisti all’anno, creando un indotto economico molto importante”.