Con “Garda sound” gli studenti dell’UPT di Arco incontrano le Coop Sociali
L’interessante percorso di formazione interdisciplinare “Garda Sounds – Suoni, voci, storie dalle rive del lago” ha coinvolto quaranta studenti delle classi prime dell’UPT di Arco.
Il progetto è stato ideato da Sara Maino e coordinato con Stefania Formisano con la collaborazione di Matteo Zadra, docente presso l’UPT, e la partecipazione della Mnemoteca del Basso Sarca, delle cooperative Ephedra, Incontra e Garda 2015. Promosso dall’UPT – Scuola delle Professioni per il Terziario di Arco, è risultato vincitore del bando “Reti scuola-territorio 2021” della Fondazione Caritro, e sviluppato grazie al cofinanziamento della Comunità di valle Alto Garda e Ledro, dei Comuni di Arco e di Riva del Garda e dalla Cassa Rurale Alto Garda – Rovereto.
Gli studenti, che hanno lavorato in gruppo e individualmente guidati da esperti, hanno incontrato e intervistato utenti delle cooperative sociali e persone che vivono in Alto Garda realizzando un percorso dedicato all’ascolto e alla documentazione di narrazioni legate al tema della fragilità fisica ed emotiva.
Nel corso degli incontri è emersa l’importanza della relazione, come luogo fertile di incontro e confronto. Attraverso il potenziamento dell’ascolto gli studenti hanno potuto sviluppare ed esprimere capacità più complesse legate alla narrazione delle esperienze personali. Il tema della fragilità è stato analizzato nelle sue varie sfaccettature, stimolando la percezione di sé e dell’ambiente anche attraverso la pratica autobiografica.
Successivamente è stato proposto agli studenti di realizzare interviste ad amici e parenti e di elaborare in forma artistica con fotografie, disegni, narrazioni sonore le tematiche che sono emerse durante gli incontri: dalle definizioni della fragilità alle strategie per superarla.
“Quando entriamo in relazione con le persone più fragili – spiega Sara Maino – in un certo senso siamo chiamati ad affrontare anche la nostra. Questo comporta spesso la paura di confrontarsi e specchiarsi negli altri, anche a causa del giudizio, dello stigma culturale secondo il quale l’essere fragili significa essere deboli”.
Con l’obiettivo di condividere la ricerca ad un pubblico più ampio le narrazioni delle esperienze sono state pubblicate in un archivio web che può anche essere consultato grazie ad una speciale mappa interattiva e collaborativa e chiunque può contribuire con la propria esperienza narrando il significato personale legato alla fragilità e le strategie per superarla.
Giovedì 10 marzo sarà presentato, assieme agli studenti dell’UPT, lo storytelling del percorso di laboratorio.
Per partecipare all’incontro pubblico è necessario iscriversi utilizzando il modulo pubblicato sul sito web del Cantiere 26
https://www.cantiere26.it/events/garda-sounds/
mentre l’archivio digitale e la mappa interattiva di Garda Sounds sono consultabili all’indirizzo
https://archive.org/details/gardasounds